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    Il Venezuela è senza elettricità da due giorni: Maduro accusa gli Stati Uniti di sabotaggio

    Credit: Matias DELACROIX / AFP

    Il più grande blackout della storia del paese avrebbe ucciso 15 pazienti negli ospedali. Guaidò attacca "l'inefficienza dell'usurpatore"

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 10 Mar. 2019 alle 11:21 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:24

    Ampie aree del Venezuela sono senza elettricità da circa due giorni: si tratta del peggior blackout della storia del paese. Il presidente, Nicolas Maduro, accusa gli Stati Uniti di “sabotaggio”, mentre il leader dell’opposizione, Juan Guaidò, presidente autoproclamato, attacca “l’inefficienza dell’usurpatore”.

    Secondo Julio Castro, un medico vicino a Guaidò che sta raccogliendo segnalazioni dagli ospedali di tutto il paese, almeno 15 persone sono morte a causa della mancanza di elettricità: si tratta di pazienti con malattie renali a cui è stato impossibile sottoporsi a dialisi.

    Il governo venezuelano ha disposto la chiusura degli uffici e delle scuole del paese. Il presidente Maduro ha preso questa decisione “al fine di facilitare gli sforzi per il recupero del servizio elettrico nel paese, vittima della guerra elettrica imperiale”, ha scritto su Twitter il vicepresidente, Delcy Rodriguez.

    Il segretario di Stato degli Stati Uniti, Mike Pompeo, da parte sua, ha respinto le accuse di sabotaggio lanciate da Maduro. “Il blackout e la devastazione che colpiscono quotidianamente i venezuelani non è a causa degli Stati Uniti. Non è a causa della Colombia. Non è l’Ecuador o il Brasile, l’Europa o altrove. La carenza di elettricità e la fame sono il risultato dell’incompetenza del regime di Maduro”, ha scritto su Twitter Pompeo.

    Intanto, sabato 9 marzo 2019, i sostenitori di Maduro, da una parte, e di Guaidò, dall’altra, sono tornati a manifestare a Caracas senza che si siano registrati scontri o violenze.

    Il blackout interessa 22 stati, compresa la capitale Caracas e l’aeroporto Simon Bolivar, facendo saltare i servizi fondamentali, tra cui metropolitane e semafori. Le linee telefoniche e internet sono state interrotte bruscamente.

    “Siamo stati presi di mira dalla guerra dell’elettricità”, ha dichiarato il ministro dell’Energia, Motta Dominguez. “Questa volta hanno attaccato la centrale idroelettrica di Guri (la principale del Paese, ndr)”.

    Su Twitter Maduro ha accusato Washington: “La guerra dell’elettricità annunciata e diretta dall’imperialismo Usa contro il nostro popolo sarà sconfitta. Niente e nessuno può sconfiggere la gente di Bolivar e i patrioti di Chavez”.

    “Caos e indignazione: questo blackout dimostra l’inefficienza dell’usurpatore”, ha commentato invece il leader dell’opposizione Guaidò

    Sabato 9 marzo 2019 Maduro ha dichiarato che, dopo che il governo aveva “ripristinato quasi il 70 per cento di elettricità”, il Venezuela ha “subito un altro attacco informatico che ha preso di mira una delle centrali di energia che funzionavano perfettamente”.

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