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    Vaccino, la Germania acquista da Pfizer 30 milioni di dosi extra. Scoppia la polemica

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 29 Dic. 2020 alle 09:04

    Il Vax Day del 27 dicembre in Europa sarà ricordato come una data storica nella lotta al Coronavirus. Quasi tutti i Paesi europei hanno iniziato insieme la campagna di somministrazione del vaccino Pfizer-BioNTech, ma è già polemica sulla distribuzione delle dosi: il governo tedesco ha stipulato un accordo bilaterale con Pfizer-BionTech per l’acquisto di altre 30 milioni di dosi di vaccino che si aggiungeranno alla quota di 55,8 milioni di dosi già destinate alla Germania per la prima fase di vaccinazione anti-Covid. A confermarlo è stata anche la portavoce del ministero della Salute tedesco, Jens Spahn, rispondendo ad una domanda durante una conferenza stampa a Berlino.

    Accordi privati, contro le decisioni Ue

    Il numero di dosi di vaccinazione è più alto del previsto, scrive la Bild, ricordando che la Germania riceverà anche 50,5 milioni di dosi del vaccino Moderna. Sia il vaccino Moderna che il farmaco BioNTech (insieme 136,3 milioni di dosi) saranno consegnati in Germania nel 2021 in modo che ci saranno dosi disponibili per tutti i 68,15 milioni di cittadini tedeschi, secondo quanto spiegato dal ministero della Salute.

    La Germania scavalcherà le decisioni dell’Unione Europea, potendo puntare a un’intensificazione della produzione del farmaco sul proprio territorio nazionale negli stabilimenti di BionTech, in particolare in quello recentemente acquisito dalla società farmaceutica a Marburg, in Assia, attualmente in fase di ristrutturazione ma presumibilmente pronto tra pochi mesi.

    Cosa dice la stampa tedesca

    Da giorni il governo guidato da Angela Merkel è nel mirino delle critiche da parte della stampa tedesca. In un editoriale della scorsa settimana lo Spiegel faceva notare come l’amministrazione Trump, sarà in grado di fornire 20milioni di dosi di vaccino anti-Covid ai cittadini statunitensi nelle prossime settimane. “Entro la fine di marzo il piano prevede che 100milioni di americani avranno ricevuto le due dosi di vaccino di cui avranno bisogno”. Nel frattempo – prosegue l’editoriale – “gli europei ‘competenti e ben preparati’ ad affrontare la pandemia continuano ad attendere un vaccino sviluppato in Germania, a cui spetteranno entro marzo tra gli 11 e i 13 milioni di dosi, una piccola parte rispetto alla quantità che gli americani stanno ricevendo”.

    Insomma, secondo lo Spiegel le dosi di farmaco che Berlino ha acquistato nell’ambito della ripartizione europea sono insufficienti, soprattutto se si considera che BionTech è una società farmaceutica tedesca e che dispone di stabilimenti sul territorio della Repubblica Federale. Sempre secondo lo Spiegel, inoltre, la scarsa quantità di vaccini sarebbe dipesa dalla decisione della Commissione Europea di rifornirsi da più aziende. Non solo Pfizer-BionTech, ma anche AstraZeneca, la francese Sanofi e la tedesca CureVac, con sede a Tubinga, in Germania; tutte società in forte ritardo ma tutte da “accontentare” acquistando anche da loro centinaia di milioni di dosi.

    La strategia di Angela Merkel

    Per questo, anche a causa delle pressioni dell’opinione pubblica, Angela Merkel ha deciso di acquistare 30milioni di dosi extra di vaccino Pfizer-BionTech. Il timore, infatti, è che senza una campagna di profilassi ancor più aggressiva non sarà possibile raggiungere l’immunità di gregge entro il prossimo autunno; alla Germania, infatti, in base al meccanismo di ripartizione europeo spettano 55,8 milioni di dosi di vaccino, ma ne occorrerebbero 140 milioni per immunizzare la gran parte dei suoi 80milioni di cittadini. È proprio questa la ragione che ha convinto Berlino a ordinare altre 30 milioni di dosi a Pfizer-BionTech.

    Nelle prossime settimane, secondo la Bild Zeitung, potrebbe inoltre esserci un nuovo annuncio di un altro ordine bilaterale di vaccini dalla Germania all’azienda farmaceutica statunitense Moderna, portando la dotazione disponibile a quasi 140 milioni di dosi, quelle necessarie al raggiungimento dell’immunità di gregge.

    Le accuse di Galli, Calenda e Arcuri

    Il professor Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ha subito commentato la notizia dell’accordo privato stipulato da Angela Merkel: “La Germania ha comprato 30 milioni di dosi di vaccino? Come minimo inelegante. Ma non eravamo noi i furbetti? Non è una procedura né corretta né gradevole da sentire, sull’unità europea nella gestione del problema avevamo fatto conto. Sarebbe stato più corretto se si fossero mossi con tutta l’Unione”, ha detto a Stasera Italia.

    Anche il leader di Azione Carlo Calenda ha detto la sua: “Sul vaccino i tedeschi si sono fatti i fatti loro… I tedeschi se li fanno spesso e se li fanno anche bene. Starebbe a noi farci i fatti nostri meglio…”, ha aggiunto intervenendo al programma ‘Stasera Italia’ su Retequattro.

    Il commissario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri ha ricordato invece l’importanza dell’unità in Ue in questa occasione: “La campagna di vaccinazione di massa inizia certamente prima della fine dell’anno. Confidiamo che cosi sia, oggi Pfizer ci ha assicurato che da domani in poi inizieranno ad arrivare le dosi e subito dopo inizieranno le vaccinazioni. L’Italia insieme alla Francia, alla Germania e all’Olanda ha promosso l’acquisto centralizzato europeo. E’ stata ed è una bella pagina dell’Europa. L’Unione europea compra per tutti i Paesi membri e distribuisce i vaccini in funzione della popolazione. A noi tocca il 13,5% dei vaccini. Confidiamo che questa bella pagina non si debba interrompere”, ha concluso il commissario.

    Polemiche anche sulle dosi decise dalla Ue

    Non solo l’accordo tra Germania e Pfizer, le prime polemiche si erano già avute infatti dopo che alcuni Paesi (Germania, Slovacchia e Ungheria) hanno bruciato gli altri sul tempo somministrando le prime dosi già sabato, anziché domenica. Ma ha fatto discutere, in Italia, soprattutto la notizia sui numeri delle fiale per la Germania, che ha ottenuto 151.125 flaconcini: 9.750 per ciascuno dei suoi 16 Stati regionali, eccetto il più piccolo – Brema – che ne ha avuto la metà.

    La Germania ha ricevuto 151.125 dosi di vaccino dalla società Biontech di Mainz in una prima consegna per l’inizio della vaccinazione, secondo quanto riporta la Dpa. Sono stati distribuiti a livello nazionale sabato. Secondo il ministro federale della Sanità Jens Spahn, almeno altre 670.000 dosi arriveranno ogni settimana a gennaio.

    Il numero 9.750 era quello stabilito dalla Ue per ogni singolo Stato, Italia compresa, per questa prima consegna di vaccini. Tanti ne hanno ricevuti ad esempio Spagna, Bulgaria, Croazia, Ungheria, Slovenia. La Francia invece ne ha avuti il doppio, cioè 19.500. Le dosi sono arrivate sabato e consegnate alla farmacia centrale degli Ospedali di Parigi.

    Fonti della Commissione europea hanno detto che i vaccini saranno distribuiti entro dicembre seguendo la quota percentuale di dosi in base alla popolazione. La distribuzione proseguirà successivamente seguendo lo stesso metodo concordato a livello europeo. Anche il Ceo di Biontech Ugur Sahin ha assicurato che le 12,5 milioni di dosi che arriveranno entro la fine del 2020 saranno distribuiti tra i Paesi dell’Ue “in proporzione rispetto alla popolazione”.

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