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    Vaccini, l’Europarlamento boccia la proposta di creare il “Cern della Salute” per tutelare l’interesse pubblico

    Credit: Unsplash
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 11 Apr. 2024 alle 17:59 Aggiornato il 11 Apr. 2024 alle 18:31

    Niente da fare. La proposta di istituire un’infrastruttura europea pubblica per gestire le politiche relative a farmaci, vaccini e ricerca biomedica non passa l’esame dell’Europarlamento. La plenaria di Bruxelles – che ieri ha approvato la sua posizione sulla riforma del sistema farmaceutico Ue – ha bocciato l’emendamento sostenuto da 50 deputati che puntava appunto a dar vita a quello che era stato ribattezzato il “Cern della Salute”

    Amara consolazione il fatto che il testo abbia visto triplicati i propri consensi tra gli europarlamentari: i voti favorevoli sono stati infatti 156, a fronte di 98 astenuti e 334 contrari.

    Primi firmatari dell’emendamento erano gli italiani Alessandra Moretti, Brando Benifei e Patrizia Toia, del gruppo dei Socialisti e Democratici, affiancati da colleghi di diverse nazionalità, tra i quali molti socialisti ma anche diversi esponenti dei gruppi della Sinistra, dei Verdi, dei liberali di Renew, dei non iscritti e di una esponente del Partito popolare europeo.

    Il testo prevedeva di istituire una European Medicines Facility, ossia un’infrastruttura su scala comunitaria in grado di affermare le priorità sanitarie dell’Unione nell’interesse pubblico e di indirizzare la ricerca e lo sviluppo di farmaci, in particolare quelli non abbastanza sviluppati dall’industria farmaceutica privata o i cui prezzi sono insostenibili. Un tema di particolare attualità, se si considera che di recente la Procura europea ha aperto un’indagine sui messaggi scambiati tra la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, ai tempi dei negoziati tra Bruxelles e il colosso farmaceutico statunitense per l’acquisto di vaccini anti-Covid.

    L’anno scorso la proposta era stata inserita tra le raccomandazioni a Commissione e Stati Membri nel Rapporto sulle lezioni sulla pandemia. Ieri, però, come detto, il Parlamento ha archiviato il discorso bocciano l’emendamento senza appello.

    Così Bruxelles “fa un passo indietro”, commenta il Forum Disuguaglianze e Diversità co-coordinato dall’ex ministro Fabrizio Barca, tra i più attivi sostenitori dell’infrastruttura pubblica sui farmaci. D’altra parte il Forum “osserva con soddisfazione che con il voto di ieri si è delineata con ancor più chiarezza l’esistenza di una ‘nuvola’ di europarlamentari progressisti in grado di convergere su proposte coraggiose e concrete che vanno nella direzione della costruzione di un’Europa per la giustizia sociale e ambientale. La campagna per un’Europa della salute bene comune deve ripartire da questo risultato.Sta a chi voterà alle prossime elezioni europee accrescere questa ‘nuvola’”.

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