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    Gli Stati Uniti minacciano la Corte penale internazionale: “Per noi il Tribunale è già morto”

    Credit: Getty Images

    Il consigliere per la sicurezza di Stato Bolton si è scagliato contro la decisione della Corte di aprire un'indagine contro i presunti abusi perpetrati dagli Usa contro i detenuti in Afghanistan

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 11 Set. 2018 alle 09:21 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 23:41

    Gli Stati Uniti hanno minacciato di imporre sanzioni contro la Corte penale internazionale se verranno portate avanti azioni penali contro i funzionari statunitensi.

    La Corte infatti sta valutando se perseguire o meno penalmente i militari americani per presunti abusi sui detenuti in Afghanistan.

    Il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton ha definito la Corte “illegittima” e ha affermato che gli Stati Uniti faranno di tutto “per proteggere i cittadini”.

    “Oggi, alla vigilia dell’11 settembre, voglio inviare un messaggio chiaro e inequivocabile a nome del presidente. Gli Stati Uniti useranno tutti i mezzi necessari per proteggere i nostri cittadini e quelli dei nostri alleati da un’ingiusta azione giudiziaria da parte di questo tribunale illegittimo “, ha dichiarato Bolton.

    “Non collaboreremo con la Corte, non forniremo assistenza, lasceremo che muoia da sola. Dopotutto la Corte è già morta per noi”.

    Bolton ha sempre usato toni critici nei confronti della Corte, ma le sue ultime dichiarazioni si sono concentrate sulla richiesta del procuratore Fatou Bensouda del 2017 di aprire un’indagine sui presenti crimini di guerra in Afghanistan perpetrati dai militari e dai servizi segreti.

    Il consigliere statunitense ha anche sottolineato come l’avvio dell’inchiesta non sia stata avanzata dall’Afghanistan, né da un altro Stato che ha aderito allo statuto della Corte, ma dai giudici del tribunale stesso.

    Bolton ha anche condannato la decisione dei palestinesi di denunciare alla Corte gli Stati Uniti, accusandoli di violazione dei diritti umani a Gaza e nella Cisgiordania.

    Secondo il consigliere statunitense, la mossa palestinese è una delle ragioni per cui l’amministrazione americana ha deciso di chiudere la missione diplomatica palestinese a Washington.

    Le affermazioni di Bolton sono state condivise anche dalla portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, che h affermato che il presidente Donald Trump ha intenzione di usare “tutti i mezzi necessari per proteggere i nostri cittadini e quelli dei nostri alleati da un processo giudiziario ingiustificato”.

    I giudici e i pubblici ministeri della Corte non potranno entrare negli Stati Uniti e i loro fondi negli Stati Uniti saranno colpiti da sanzioni.

    “Li perseguiremo secondo il sistema giuridico degli Stati Uniti e faremo lo stesso per qualsiasi istituzione o Stato che partecipi ad un’indagine della Corte contro gli americani”, ha dichiarato Bolton.

    La Corte penale internazionale ha risposto alle accuse del governo statunitense con una dichiarazione ufficiale.

    “La Corte, in quanto istituzione giudiziaria, agisce rigorosamente nel quadro giuridico dello Statuto di Roma e si impegna a esercitare il suo mandato in modo indipendente e imparziale”.

    La Corte penale internazionale

    La Corte indaga su persone accusate di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra, intervenendo quando le autorità nazionali non possono o non vogliono perseguire i sospettati.

    La CPI è stata istituita dallo Statuto di Roma nel 2002 e la sua carta costituente è stata ratificata da 123 paesi.

    Alcuni paesi africani hanno chiesto di recente il ritiro dalla corte per aver ricevuto un “trattamento ingiusto”.

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