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    Usa, consolato palestinese inglobato nell’ambasciata di Gerusalemme. L’Olp protesta

    La decisione è stata duramente criticata dai palestinesi, secondo cui Trump sta lavorando per creare una "Grande Israele", piuttosto che cercare di raggiungere una soluzione per entrambe le parti

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 19 Ott. 2018 alle 15:32 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:49

    Gli Stati Uniti hanno deciso di unire il consolato generale che si occupa degli Affari palestinesi a Gerusalemme con la nuova ambasciata aperta nella stessa città a maggio 2108.

    Il Segretario di Stato, Mike Pompeo, ha spiegato che la decisione è stata presa per migliorare l’efficenza dei due Uffici e non dimostra alcun cambio nella politica americana nei confronti di Israele o della Palestina.

    L’amministrazione Trump è fortemente impegnata a raggiungere una pace duratura e globale che offra un futuro a israeliani e ai palestinesi”.

    La mossa è stata duramente criticata dal diplomatico dell’Olp, Saeb Erekat, secondo cui l’amministrazione Trump sta lavorando per creare una “Grande Israele”, piuttosto che cercare di raggiungere una Soluzione dei due Stati.

    “L’amministrazione Trump è parte del problema, non parte della soluzione”.

    Israele considera Gerusalemme come sua capitale “eterna e indivisa”, mentre i palestinesi rivendicano Gerusalemme Est, occupate dallo Stato ebraico nella guerra del 1967 come la capitale di un futuro Stato palestinese.

    La chiusura del Consolato generale è una decisione importante, perché significa che gli Affari palestinesi saranno ora sotto la direzione dell’ambasciatore statunitense in Israele.

    Per i palestinesi, l’unione dei due Uffici è l’ennesima prova che l’amministrazione Trump sta cercando di  isolarli e declassarli.

    Con l’apertura ufficiale dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme, il presidente Donald Trump ha riconosciuto la città come capitale d’Israele, mettendo così fine alla neutralità degli Stati Uniti sulla questione.

    A seguito di questa decisione, l’Olp ha interrotto i rapporti con l’Amministrazione Trump. Per tutta risposta, gli Stati Uniti hanno annunciato la chiusura della missione diplomatica dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina a Washington.

    Lo status di Gerusalemme è al centro del conflitto israelo-palestinese ed è uno dei punti più difficile da risolvere.

    La sovranità israeliana su Gerusalemme non è mai stata riconosciuta a livello internazionale e gli accordi di pace firmati nel 1993 stabiliscono che lo status finale di Gerusalemme sarà discusso nelle ultime fasi dei colloqui di pace.

    Dal 1967, Israele ha però costruito decine di insediamenti, che ospitano circa 200mila ebrei, a Gerusalemme est.

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