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    Von Der Leyen: “Pronti a discutere un tetto al prezzo del gas utilizzato per generare elettricità”

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 5 Ott. 2022 alle 10:45

    L’Unione europea ha ridotto il consumo generale di gas di circa il 10 per cento, mentre le forniture di gas russo che provengono nel continente attraverso i gasdotti sono diminuite dal 40 per cento al 7,5 per cento. Il filo che lega l’Europa alla Russia si allenta sempre più, e la presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen ha annunciato – parlando con l’Europarlamento – di aver “compensato questa riduzione con l’aumento delle importazioni di Gnl e gasdotti, principalmente dai nostri fornitori affidabili come gli Stati Uniti e la Norvegia”. Al punto che attualmente lo stoccaggio nell’Ue è al 90 per cento: “Questo è il 15 per cento in più rispetto allo stesso giorno dell’anno scorso”, ha dichiarato di fronte all’aula di Strasburgo.

    All’ordine del giorno anche la necessità di introdurre un tetto comune al prezzo del gas, che ha spaccato i Paesi membri tra favorevoli e contrari. “I prezzi elevati – ha aggiunto la presidente della Commissione Ue – fanno lievitare i prezzi dell’elettricità. Dobbiamo limitare questo impatto inflazionistico del gas sull’elettricità ovunque in Europa. Per questo motivo, siamo pronti a discutere un tetto al prezzo del gas utilizzato per generare elettricità. Questo tetto sarebbe anche un primo passo verso una riforma strutturale del mercato dell’elettricità”. Poi una riflessione sul Ttf, il mercato virtuale per lo scambio del gas naturale con sede in Olanda: “Dobbiamo considerare i prezzi del gas anche al di là del mercato dell’elettricità. Un simile tetto ai prezzi del gas deve essere concepito in modo adeguato per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento. E si tratta di una soluzione temporanea per far fronte al fatto che il Ttf, il nostro principale parametro di riferimento per i prezzi, non è più rappresentativo del nostro mercato, che oggi comprende più Gnl”.

    Sullo stesso tema è al lavoro anche il governo italiano, con il ministro Cingolani che nei giorni scorsi ha parlato di voler creare una “forchetta” massima di variazione per il prezzo del gas all’interno dell’Unione europea, facendo una media ponderata fra gli indici delle principali borse mondiali degli idrocarburi.

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