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    Una coppia gay minacciata a morte

    Due ragazzi azeri sono stati costretti a fuggire dall'Azerbaigian dopo aver ricevuto insulti omofobi e minacce di morte

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 30 Set. 2014 alle 17:02 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:11

    Una coppia gay è fuggita dall’Azerbaigian dopo essere diventata oggetto di minacce di morte nel Paese.

    Lo ha denunciato uno dei due componenti della coppia. “Siamo diventati obiettivo degli omofobi dopo che i media hanno preso dalla mia pagina Facebook la foto di una piccola cerimonia di fidanzamento che abbiamo tenuto a Sumgait”, ha denunciato Javid Nabiyev.

    Sumgait è una piccola città industriale sulla sponda del mar Caspio.

    Dopo che le foto sono divenute virali, “abbiamo iniziato a ricevere insulti omofobi e anche minacce di morte”, ha detto ancora l’uomo, scrive l’Afp.

    Attualmente la coppia è all’estero, ospite di un gruppo di sostegno gay. Nabiyev non ha reso noto in quale Paese si trovi al momento, ma ha detto che non può richiedere asilo lì. “Siamo in qualche modo in esilio”, ha commentato.

    “L’Azerbaigian non ha una legge per proteggere le minoranze sessuali e la nostra società non è pronta a tollerarle, ma noi continueremo a lottare per i diritti dei gay”, ha detto Nabiyev.

    Uno dei principali esponenti del movimento Lgbt in Azerbaigian, Isa Shakhmarli, si è suicidato a gennaio dopo aver scritto in una lettera d’addio che non avrebbe potuto vivere “in questo Paese e in questo mondo”. Si è impiccato usando una bandiera arcobaleno, simbolo del movimento per l’orgoglio gay.

    In Azerbaigian i casi di persecuzione contro gli attivisti per i diritti umani sono in costante aumento. A molti attivisti è stato ritirato il passaporto. Altri, invece, sono in esilio volontario, fuggiti per motivi di sicurezza.

    Solo il 30 luglio scorso Leyla Yunus, direttrice dell’Istituto per la Pace e la Democrazia, che combatte le persecuzioni politiche nel Paese, è stata arrestata insieme a suo marito Arif. Entrambi sono stati accusati pretenziosamente di evasione fiscale, tradimento e frode.

    Freedom House classifica l’Azerbaigian come un Paese “non libero” per quanto riguarda la libertà di stampa. Il report di quest’anno stabilisce un degrado ulteriore nella posizione dei giornali locali, sempre più controllati dalle autorità governative.

    Oggi l’Azerbaigian è presidente di turno del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa. L’Italia è tra i suoi primi partner commerciali: lo scorso anno il volume di scambio con l’Azerbaigian è stato di quasi 7.5 miliardi di euro.

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