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    Un nuovo presidente

    Morsi è stato destituito dall'esercito. Al suo posto è stato nominato il capo della Corte Costituzionale Suprema, Adly Mansour

    Di Michele Teodori
    Pubblicato il 4 Lug. 2013 alle 11:51 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:33

    L’esercito egiziano ha sostituito Morsi con Adly Mansour, giudice capo della Corte Costituzionale Suprema d’Egitto (Scc). Adly Mansour al-Masry al-Youm è un burocrate di carriera. Nato nel 1945, avvocato di professione, è stato assistente delegato del Consiglio di Stato, parte della magistratura d’Egitto.

    Mansour ha fatto strada nel consiglio di Stato e tra 1983-1990 è stato anche consulente legale in Arabia Saudita per il Ministero egiziano del Commercio. Nel 1992 è entrato a far parte della Corte Costituzionale Suprema. Nominato capo della corte lo scorso maggio, aveva effettivamente assunto l’incarico solo pochi giorni fa.

    In un certo senso, quindi, Mansour è un membro della vecchia guardia, dopo aver servito la maggior parte della sua carriera sotto il dominio del precedente presidente egiziano, Hosni Mubarak. E come parte della Corte costituzionale si è scontrato più volte con Morsi. Lo scorso novembre il presidente cercò di aumentare i propri poteri per decreto, ma la corte entrò temporaneamente in sciopero in segno di protesta, e in una sentenza del mese scorso e un altro proprio di pochi giorni fa, ha invalidato suoi decreti.

    Non è chiaro quali siano esattamente le convinzioni e poisizioni di Mansour e il suo rapporto coi militari. Ma data la storia della corte, è probabilmente visto come un arbitro relativamente neutro.

    Intanto dalla Casa Bianca le reazioni sono state prudenti. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha espresso preoccupazione per l’intervento militare, e il presidente Obama ha dichiarato di essere turbato dalla deposizione di Morsi, e ha chiesto un rapido ritorno a un governo civile. “Nessuna transizione alla democrazia viene senza difficoltà, ma alla fine si deve rimanere fedeli alla volontà del popolo. Un governo onesto, capace e rappresentativo è quello che gli egiziani cercano e meritano”.

    Obama ha volutamente evitato di usare la parola “colpo di Stato” per descrivere gli eventi. Le forze armate egiziane ricevono circa 1 miliardo di euro l’anno dagli Stati Uniti, facendo dell’Egitto il Paese che riceve il più alto ammontare di aiuti americani dopo Israele. Obama ha detto di aver ordinato una revisione degli in aiuti esteri degli Stati Uniti all’Egitto dopo che Morsi è stato estromesso. Per legge, gli Stati Uniti devono sospendere gli aiuti a un Paese il cui leader eletto viene rovesciato da un colpo di Stato militare.

    La decisione di tagliare gli aiuti potrebbe destabilizzare una delle sole istituzioni stabili del Paese e la Casa Bianca è interessata a non infiammare ulteriormente la situazione caotica del Cairo.

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