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    Ue, non è stato raggiunto l’accordo per avviare i negoziati di adesione di Albania e Macedonia del Nord

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 18 Ott. 2019 alle 15:32

    Ue, non è stato raggiunto l’accordo per avviare i negoziati di adesione di Albania e Macedonia del Nord

    Al vertice europeo di Bruxelles non è stato raggiunto alcun accordo sull’avvio dei negoziati per l’adesione all’Ue di Albania e Macedonia del Nord. La trattativa tra i leader si è prolungata a causa dell’acceso confronto tra i paesi contrari, Francia in primis, e quelli favorevoli, tra cui l’Italia. La maggioranza dei paesi Ue era a favore dell’apertura dei negoziati di adesione ma serviva un’unanimità, che però non c’è stata, a causa del voto contrario di Francia, Danimarca e Paesi Bassi.

    È la seconda volta in pochi mesi che non si trova il consenso sull’avvio dei negoziati con i due Paesi balcanici, che si trovano nell’anticamera dell’integrazione europea da anni. Il primo ministro della Macedonia del Nord, Zoran Zaev, si è dimesso. È quanto si apprende da fonti diplomatiche europee a margine del vertice Ue dove gli Stati membri non hanno raggiunto un accordo per avviare i negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e l’Albania.

    Il commento del premier Conte: “Un errore storico”

    “Un errore storico”, ha detto il premier italiano Giuseppe Conte riferendosi al nulla di fatto sul processo di allargamento ad Albania e Macedonia del Nord. “È andata male”, ha detto Conte spiegando che “non era necessario aprire, sarebbe bastato avviare la procedura. È stato un errore storico. Sono molto vicino all’Albania e alla Macedonia del Nord”.

    “Questo era un appuntamento con la storia: nel 1.400 quelle comunità cadono sotto l’Impero ottomano, all’indomani della Seconda guerra mondiale cadono sotto il regime comunista. È da una vita che vogliono entrare in Europa, la loro aspirazione è entrare in Europa. Sarà ricordato come un errore storico”.

    “Dovevamo assolutamente aprire, non si trattava di decidere se farli aderire o meno ma di avviare il negoziato per l’adesione, sono molto dispiaciuto. L’Europa, la commissione e tutti noi siamo stati fin qui promotori di un progetto riformatore, spero che questa delusione questa angoscia non li precipiti nel più grosso sconforto. L’Italia ci sarà sempre per loro”.

    Le reazioni deluse di Tusk, Merkel e Juncker

    Sulla stessa linea del premier italiano, anche il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk: “A Macedonia e Albania dico di non arrendersi, non ho dubbi che un giorno diventerete membri dell’Ue. La schiacciante maggioranza era per l’apertura dei negoziati di adesione ma serviva un’unanimità, che non c’è stata. L’Albania e Macedonia non ne sono responsabili, perché sono pronte, ma alcuni Paesi non lo sono stati. Credo sia stato un errore. Se vogliamo essere rispettati dobbiamo mantenere le nostre promesse”, ha concluso Tusk.

    Deplorevole è l’aggettivo usato dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, delusa che non si sia raggiunta l’unanimità in Consiglio. “La Germania ritiene che se gli obiettivi fissati dalla Commissione Ue siano stati raggiunti, bisogna avviare i negoziati”, ha spiegato Merkel secondo cui l’avvio dei negoziati porterebbe anche benefici economici visto che potrebbe arrivare forza lavoro qualificata, che in Germania manca. “È nell’interesse della Ue tenere questi Paesi ancorati”, ha concluso la cancelliera.

    Duro anche Juncker: “Sono molto deluso per i risultati sull’allargamento. Non si trattava di dire sì o no a Macedonia e Albania per l’adesione, ma sì o no ad iniziare i negoziati. È stato un grave, pesante, errore storico”, ha detto il presidente della Commissione europea.

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