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    Dodici turisti uccisi per errore dall’esercito egiziano

    Le forze di sicurezza egiziane hanno ucciso 12 persone per errore durante un'operazione militare contro gli affiliati dello Stato Islamico nel deserto

    Di TPI
    Pubblicato il 14 Set. 2015 alle 13:02 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:18

    Le forze di sicurezza egiziane hanno attaccato un convoglio di turisti, uccidendo 12 persone, tra cui almeno due cittadini messicani, e ferendone una decina.

    Il ministero dell’Interno egiziano ha dichiarato che i turisti stavano viaggiando all’interno di quattro veicoli che sarebbero entrati in una zona del deserto libico nubiano soggetta a restrizioni. In questa zona è infatti in corso un’operazione militare contro l’Isis e i suoi affiliati.

    Lo Stato Islamico ha annunciato di essere riuscito a sfuggire a un’operazione militare condotta dall’esercito egiziano nel deserto, domenica 13 settembre – lo stesso giorno in cui si è svolto l’attacco. Il grande deserto ricco di oasi e formazioni rocciose particolari, oltre ad attirare numerosi turisti ogni anno, è anche un comodo rifugio per i terroristi, che proprio qui hanno decapitato un giovane lavoratore croato il mese scorso.

    Una fonte locale della Bbc ha però rivelato nelle ultime ore che i turisti si erano coordinati con le autorità egiziane ed erano persino accompagnati da una scorta. Un’altra fonte suggerisce che non si trovavano neanche all’interno della zona proibita.

    “Il Messico condanna le azioni perpetuate contro i suoi cittadini e chiede al governo egiziano un’investigazione approfondita dell’accaduto,” ha twittato il Presidente messicano Enrique Peña Nieto.

    Il ministero degli Interni egiziano ha risposto con un comunicato in cui sostiene che “è stato costituito un gruppo di lavoro per esaminare le cause e le circostanze dell’incidente, nonché la giustificazione per la presenza di un gruppo di turisti in una regione in cui è vietato l’accesso”.

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