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    In Turchia il partito di Erdogan vuole pena di morte e castrazione chimica per i pedofili

    Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan. Credit: Afp

    Il portavoce dell'Akp ha detto che le misure contro gli abusi sui minori dovranno essere tra le priorità del nuovo parlamento

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 3 Lug. 2018 alle 15:35 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:23

    Il partito di governo della Turchia, l’Akp (Giustizia e Sviluppo), ritiene che il ritorno della pena di morte e l’introduzione della castrazione chimica per i pedofili debbano essere tra le priorità del nuovo parlamento.

    Lo ha reso noto il vicepresidente e portavoce del partito, Mahir Unal, secondo cui “tutti i metodi di punizione sono all’ordine del giorno” per chi abusa di bambini.

    “Ci sono nuove precauzioni e regolamenti che le istituzioni educative devono prendere”, ha sottolineato Unal. “Saranno prese tutte le precauzioni legali per proteggere i nostri bambini”.

    L’alto dirigente del partito ha citato, tra le possibili misure, la pena di morte e la castrazione chimica.

    Secondo Unal, gli abusi su minori sono “crimini all’ordine del giorno” in Turchia.

    Il portavoce dell’Akp ha rimarcato come all’apertura del nuovo parlamento questo sarà uno dei primi temi da discutere.

    Già nella precedente legislatura il governo turco aveva presentato un progetto di legge per aumentare le condanne a chi è riconosciuto colpevole di reati sessuali contro i minori, proponendo di aumentare i termini di reclusione fino a 40 anni e di introdurre la castrazione chimica. Il testo, però, non fu poi approvato.

    In Turchia la pena di morte è stata abolita nel 2004, ma l’ultima esecuzione capitale risale al 1984.

    Dopo il fallito colpo di stato del 2016, nel paese si è iniziato a discutere della sua reintroduzione. In più occasioni il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato il progetto di ripristinare la pena capitale, ma finora non ha ancora dato esecuzione al piano.

    Il nuovo parlamento turco è stato eletto il 24 giugno 2018 e si riunirà per la prima volta domenica 8 luglio.

    L’Akp, guidato dal presidente Erdogan, conta 295 seggi in parlamento ed è membro dell’Alleanza popolare con il movimento nazionalista Mhp, che ha conquistato 49 seggi.

    Il maggior movimento di opposizione è il Partito popolare repubblicano (Chp), che ha 146 seggi.

    Altre forze rappresentante in parlamento sono il partito Democratico Popolare (Hdp), che è il principale partito filo-curdo della Turchia e che controlla 67 seggi, e il partito del Bene (Iyi), che conta 43 seggi.

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