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    Erdogan vuole le armi nucleari, e lo dice apertamente a una riunione del partito

    Il presidente turco Erdogan

    La rivelazione del New York Times

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 22 Ott. 2019 alle 11:55 Aggiornato il 22 Ott. 2019 alle 12:44

    Turchia, Erdogan vuole le armi nucleari

    Recep Tayyip Erdogan vuole ottenere il controllo di una fascia della Siria anche ricorrendo alle armi nucleari. È quanto spiega il New York Times in un articolo a firma David E. Sanger e William J. Broad riportando affermazioni del presidente della Turchia.

    Nelle settimane che hanno preceduto l’offensiva turca nelle aree curde, il leader turco non ha nascosto la sua grande ambizione. “Alcuni paesi hanno missili con testate nucleari”, ha detto a una riunione del suo partito al governo a settembre. Ma l’Occidente insiste che “noi non possiamo averli”, ha detto. “Io non posso accettarlo”.

    È una posizione, quella di Erdogan, che apre nuovi inquietanti interrogativi sull’intervento militare in Siria e sugli scenari che la guerra apre. La Turchia ha iniziato uno scontro con gli alleati della Nato. E ha vinto la scommessa di iniziare un’offensiva. Dunque, chiede il Nyt, se gli Stati Uniti non riescono ad impedire al leader turco di colpire i suoi alleati curdi, come possono impedirgli di costruire un’arma nucleare o di seguire l’Iran nel raccogliere la tecnologia per farlo?

    Non si tratta di un allarme infondato, perché non è la prima volta che Erdogan parla di liberazione dalle restrizioni sui paesi che hanno firmato il Trattato di non proliferazione nucleare, e nessuno oggi può dire di conoscere le sue vere intenzioni. Il presidente della Turchia è un maestro nello sbilanciare alleati e avversari, come ha scoperto nelle ultime settimane anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. E gli americani, di conseguenza, non escludono nulla.

    Il Nyt parla di un programma per il nucleare più avanzato di quello dell’Arabia Saudita, ma ben al di sotto di ciò che l’Iran ha messo insieme.

    “I turchi hanno affermato per anni che faranno ciò che fa l’Iran”, ha ricordato John J. Hamre, ex vice segretario alla Difesa, che ora dirige il Center for Strategic and International Studies di Washington. “Ma questa volta – ha aggiunto – è diverso. Erdogan ha appena facilitato la ritirata americana dalla regione”. “Forse, come gli iraniani, ha bisogno di dimostrare di poter ottenere un’arma in qualsiasi momento”.

    Le parole di Erdogan, che possono anche essere interpretate come un gioco al rialzo per avere maggiore peso nella Nato, non sono certamente da sottovalutare. Gli esperti ritengono improbabile che la Turchia possegga un’arma nucleare ma non si può escludere categoricamente che possa costruirla. La Turchia ha iniziato a realizzare una propria industria elettronucleare, ha acquistato alcuni reattori e potrebbe aver ottenuto da un mercato nero centrifughe per l’arricchimento dell’uranio.

    Non è l’unico nodo. In Turchia sono presenti circa 50 armi nucleari americane. Gli Stati Uniti non hanno mai ammesso apertamente la loro esistenza, fino a mercoledì scorso. Trump, rispondendo a una domanda sulla sicurezza di quelle armi, custodite in un bunker controllato dagli americani alla base di Incirlik , ha affermato: “Siamo fiduciosi e abbiamo un’ottima base aerea lì, una base aerea molto potente”.

    Ma non tutti sono così certi. Perché la base aerea appartiene al governo turco. E se le relazioni tra Usa e Turchia dovessero deteriorarsi, l’accesso americano a quella base non sarebbe garantito.

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