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    Cosa è successo oggi al confine fra Siria e Turchia

    Ancora non è certo se i due piloti siano morti o se siano nelle mani dei ribelli turcomanni in Siria. Stati Uniti e Nato si sono schierati a favore di Ankara

    Di TPI
    Pubblicato il 24 Nov. 2015 alle 20:10 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:47

    Martedì 24 novembre, alcuni caccia F-16 turchi hanno abbattuto un aereo da guerra russo, vicino al confine con la Siria, perché avrebbe violato la spazio aereo turco. 

    La Turchia ha affermato che il velivolo avrebbe ripetutamente violato lo spazio aereo turco, venendo richiamato varie volte, prima di essere abbattuto. Secondo Ankara, anche un secondo jet stava sorvolando la stessa zona, ma si sarebbe allontanato dopo gli avvertimenti.

    Il presidente russo Vladimir Putin ha risposto alle accuse dichiarando che nel momento in cui i caccia lo hanno attaccato, l’aereo si sarebbe trovato di un chilometro all’interno del territorio siriano.

    Mosca ha definito i turchi “complici dei terroristi”, minacciando il Paese riguardo a serie conseguenze per quanto accaduto, che secondo Putin sarebbe una “pugnalata alle spalle”.

    In un video diffuso dall’emittente turca Haberturk TV si può vedere chiaramente l’aereo in fiamme precipitare in un’area alberata che secondo i media locali sarebbe conosciuta come la Montagna turcomanna. Un secondo filmato mostra invece i due piloti paracadutarsi dal velivolo prima dello schianto.

    Un vice comandante delle forze turcomanne – alleate dei ribelli siriani che lottano contro il governo di Bashar al-Assad – avrebbe dichiarato di aver ordinato ai propri uomini di uccidere entrambi i militari russi appena questi hanno toccato il suolo.

    Un altro video, diffuso da Reuters, mostra uno dei due piloti immobile a terra, apparentemente morto.

    Il governo turco ha dichiarato in un comunicato rivolto ai media che i due uomini risulterebbero vivi e che Ankara starebbe lavorando per il loro rilascio.

    Dopo l’annuncio dell’abbattimento dell’aereo, la Nato ha convocato un incontro d’emergenza in giornata, a Bruxelles, per discutere di quanto accaduto.

    Il segretario generale Jens Stoltenberg ha offerto supporto alla Turchia – alleata della Nato – rifiutando l’ipotesi che l’incidente fosse avvenuto all’interno dei confini siriani e mostrando solidarietà nei confronti del governo di Ankara.

    Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha commentato la notizia dell’abbattimento affermando che la Turchia ha il diritto di proteggere il proprio spazio aereo e che errori come questi si verificherebbero di meno se la Russia concentrasse i suoi attacchi sull’Isis invece che contro i ribelli siriani.

    Sia Obama che il presidente francese François Hollande, che si trovava col suo omologo per un incontro a Washington, hanno sottolineato la necessità che governo turco e russo chiariscano immediatamente quanto accaduto, per evitare un’escalation di tensione.

    Intanto, il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov ha cancellato la visita in Turchia prevista per il 25 novembre.

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