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    Russiagate, Trump: “Ho l’assoluto diritto di graziare me stesso, ma non ho fatto niente”

    Donald Trump

    Il New York Times ha pubblicato una lettera inviata dagli avvocati di Trump al procuratore Mueller in cui si specifica che il presidente "potrebbe mettere fine all'indagine, o anche esercitare il suo potere di grazia"

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 4 Giu. 2018 alle 17:23 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:04

    Il presidente degli Stati Uniti ha detto che ha “l’assoluto diritto” di concedere a se stesso la grazia in riferimento al Russiagate, l’inchiesta che indaga i legami tra la Russia e la campagna elettorale di Trump.

    In precedenza, l’avvocato del presidente statunitense aveva detto che Trump aveva “probabilmente” il potere di auto-graziarsi, assicurando però che “non lo farà, sarebbe impensabile”.

    Se lo facesse, infatti, le conseguenze “potrebbero portare all’impeachment”, ha spiegato Giuliani in un’intervista all’emittente Nbc.

    La Costituzione americana, ha detto l’avvocato, permette al presidente di emanare provvedimenti di clemenza che potrebbero riguardare anche se stesso, ma Trump “non ha bisogno di farlo, perché non ha fatto niente di sbagliato”.

    Lo stesso Trump si è inserito nel dibattito, esprimendo la sua opinione su Twitter.


    “Come hanno affermato numerosi esperti legali, io ho l’assoluto diritto di GRAZIARE me stesso, ma perché dovrei farlo dal momento che non ho fatto niente di male?”, ha spiegato Trump.

    “Nel frattempo l’infinita caccia alle streghe, guidata da 13 democratici (e altri) molto arrabbiati e in conflitto continua mentre si avvicinano le elezioni di metà mandato!”.

    Poche ore dopo, il presidente americano ha pubblicato un nuovo tweet, questa volta diretto contro Robert Mueller, il responsabile dell’inchiesta.

    “La nomina a procuratore speciale è totalmente INCOSTITUZIONALE! Nonostante questo noi stiamo al gioco perché io, al contrario dei Democratici, non ho fatto nulla di male!”.


    La questione è stata sollevata dal quotidiano americano New York Times, che ha pubblicato una lettera inviata a gennaio dagli avvocati di Trump al procuratore speciale Robert Mueller.

    Il presidente “se volesse, potrebbe mettere fine all’indagine, o anche esercitare il suo potere di grazia”, si spiega nella lettera.

    Per adesso non esiste ancora nessuna accusa contro Trump,  ma sono in molti a credere che presto le cose cambieranno.

    Secondo le indiscrezioni, Mueller avrebbe intenzione di contestare a Trump il reato di ostruzione della giustizia.

    Il presidente Trump non è mai stato interrogato in merito al Russiagate, ma ha più volte ribadito che la Russia non ha mai interferito con la sua campagna presidenziale.

    Il procuratore speciale, però, ha avvertito che potrebbe emettere un mandato di comparizione per il presidente americano Donald Trump, se questi si rifiuterà di collaborare con le indagini.

    Robert Mueller sta indagando sulle presunte interferenze della Russia sulle elezioni presidenziali americane del 2016, sull’eventuale collusione tra il Cremlino e la campagna elettorale di Trump e sull’ipotesi che il presidente abbia tentato illegittimamente di ostacolare l’inchiesta.

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