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    Trump rilasciato: “Combatterò. Il procuratore Bragg finanziato da Soros”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 5 Apr. 2023 alle 08:21

    Trump rilasciato: “Combatterò. Il procuratore Bragg finanziato da Soros”

    “Non ho mai pensato che una cosa del genere potesse accadere in America. L’unico crimine che ho commesso è stato difendere l’America da chi la vuole distruggere”. Lo ha detto Donald Trump dopo essere diventato il primo ex presidente nella storia degli Stati Uniti a essere mai incriminato.

    Parlando da Mar-a-Lago, in Florida, dove è tornato ieri sera da New York, Trump promesso che combatterà, accusando il procuratore distrettuale Alvin Bragg di “essere finanziato da George Soros”.

    Accolto dai suoi sostenitori al grido di “Usa! Usa”, Trump non è entrato nel dettaglio dei 34 capi d’accusa annunciati ieri in una giornata di molte prime volte, dalla consegna alle autorità alla messa in stato d’arresto, passando per le impronte digitali e la presenza sul banco degli imputati. Le accuse riguardano i pagamenti da 130 e 150mila dollari fatti a due donne, Stormy Daniels e Karen McDougal, per non rivelare la loro relazione con il magnate durante la campagna elettorale del 2016.

    A questi due casi, si è aggiunto quello del portiere della Trump Tower, Dino Sajudin, che ricevette 30.000 dollari per non divulgare una storia poi ritenuta falsa: quella del figlio illegittimo nato dalla relazione tra il candidato e una donna addetta alla portineria dell’edificio.

    Nel suo discorso, durato meno di mezz’ora, ha promesso che combatterà, ha accusato il procuratore distrettuale Alvin Bragg di “essere finanziato da George Soros” ed è ritornato a parlare dei brogli elettorali del 2020, oltre a puntare il dito contro il suo successore. “Biden vuole iniziare la terza guerra mondiale”, ha detto, accusando l’attuale inqulino della Casa Bianca di “averne commesse di tuti i colori quando era senatore”. Il breve discorso ha ricalcato molti passaggi dei suoi comizi, ripercorrendo alcune delle accuse già sentite negli scorsi giorni e altre ormai risalenti ad anni fa.

    Il principale candidato repubblicano nella corsa per il 2024 ha attaccato l’Fbi per l’indagine sui documenti segreti portati dalla Casa Bianca al suo resort e l’ex avversaria Hillary Clinton per l’uso del suo account email personale durante la campagna elettorale del 2016. Lei e Biden avrebbero fatto molto di peggio, ha detto Trump, sostenendo che “non importa” perché “il sistema giudiziario è diventato illegale”.

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