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    Una legge per i dreamers in cambio del sì al muro con il Messico: la proposta di Trump per superare lo shutdown

    L'attesa dichiarazione del presidente degli Usa però viene accolta con freddezza dai Democratici: "Non è uno sforzo in buona fede per aiutare i migranti"

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 19 Gen. 2019 alle 22:22 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:36

    Quando in Italia sono le 22 di sera arriva dalla Diplomatic room della Casa Bianca l’attesa proposta del presidente americano Donald Trump all’ala democratica del Congresso per superare lo shutdown, il blocco delle attività federali per mancanza di fondi che va avanti da quasi un mese.

    Lo shutdown più lungo della storia degli Stati Uniti è determinato dallo stallo sui 5,7 miliardi di dollari che Trump vuole impegnare nel bilancio per costruire il muro al confine con il Messico e sul quale i Democratici si oppongono strenuamente.

    LEGGI ANCHE: Cos’è lo shutdown

    A causa del blocco, dal 22 dicembre 2018 circa 800mila impiegati federali non ricevono il loro stipendio. Tuttavia il presidente americano non intende rinunciare alla costruzione del muro, una delle principali promesse della sua campagna elettorale.

    Ecco che dunque il tycoon, nell’attesa dichiarazione annunciata per sabato 19 gennaio 2019, propone un compromesso ai Democratici: l’impegno a varare una legge che estenda per tre anni la protezione per i cosiddetti “dreamers” in cambio dei finanziamenti per realizzare il muro al confine tra Stati Uniti e Messico.

    La causa dei “dreamers” sta particolarmente a cuore ai Democratici: si tratta di giovani portati negli Usa da piccoli da genitori clandestini che l’ex presidente Barack Obama aveva protetto di fronte alla minaccia delle espulsioni con il Daca (Deferred Action for Childhood Arrivals).

    Una volta arrivato alla Casa Bianca Trump aveva abrogato il piano di tutele, salvo poi essere sconfitto dai giudici che hanno bloccato l’ordine presidenziale.

    Secondo una fonte dell’agenzia Reuters, il vice presidente Mike Pence, il genero e consigliere Jared Kushner e il capo dello staff Mick Mulvaney sono stati determinanti per arrivare alla proposta di compromesso.

    LEGGI ANCHE: Cos’è il Daca e chi sono i dreamers

    Già prima del discorso di Trump alcune fonti di stampa avevano anticipato il contenuto della proposta del presidente degli Stati Uniti. L’inquilino della Casa Bianca intende quindi offrire una legge, il Bridge Act, che estende per tre anni la protezione per i “dreamers”, nonché lo status legale ai titolari di protezione temporanea (Tps).

    La risposta dei Democratici

    E sempre prima della dichiarazione del tycoon era arrivata la prima, ufficiosa risposta dei Democratici, che hanno fatto sapere di non essere interessati.

    Il capogruppo Democratico al Senato, Dick Durbin, ha rispedito al mittente la proposta, chiedendo invece l’immediata fine dello shutdown che sta paralizzando il governo federale: “Primo, il presidente Trump e il leader della maggioranza al Senato McConnell devono riaprire il governo oggi. Secondo, non posso sostenere l’offerta e non credo che riesca a passare al Senato. Terzo, sono pronto a sedermi in qualsiasi momento dopo la riapertura del governo e lavorare per risolvere tutte le questioni in sospeso”.

    Anche la speaker della Camera dei rappresentanti, la democratica Nancy Pelosi, si è detta contraria al compromesso proposto da Trump: “Non è uno sforzo in buona fede per aiutare i migranti”, ha dichiarato.

    Il discorso di Trump 

    Nel corso del suo discorso, il presidente americano ha sottolineato l’importanza di ridurre l’immigrazione clandestina: “Il nostro sistema di immigrazione deve essere un punto di orgoglio. Ecco perché sono qui oggi: offrire un compromesso per ridurre i problemi alla frontiera meridionale”.

    “Arginare l’immigrazione illegale – ha continuato Trump – aiuta anche a dimezzare l’importazione di droga nel nostro Paese. Per mettere al sicuro la nostra frontiera abbiamo bisogno di una barriera fisica: non un muro, ma una barriera d’acciaio da piazzare in posizioni strategiche, per aiutare gli agenti”.

    Quella che stanno attraversando gli Stati Uniti è “una crisi umanitaria, che raramente si è vista nel nostro Paese”. Ecco perché serve un impegno bipartisan, secondo il tycoon, per garantire una maggiore sicurezza ai cittadini americani. Ecco perché la proposta è quella di fare degli incontri, due volte a settimana, alla Casa Bianca, per risolvere la questione immigrazione.

    “Si tratta di una risposta di buon senso – ha detto poi Trump – che entrambe le parti dovranno abbracciare. La sinistra radicale non potrà mai controllare le nostre frontiere, non lo permetterò mai”.

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