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    Appello di Trump alla Nazione: “C’è una crisi umanitaria al confine col Messico, serve il muro”

    Credit: Carlos Barria
    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 9 Gen. 2019 alle 07:41 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:37

    “C’è una crisi, umanitaria e di sicurezza nazionale, al nostro confine. Quanto sangue dovrà scorrere ancora, perché il Congresso si decida ad agire?”. Sono le parole del presidente statunitense Donald Trump che ha parlato alla nazione per dieci minuti, in un appello dallo Studio Ovale della Casa Bianca. Il presidente ha chiesto 5,7 miliardi di dollari per la costruzione del muro al confino col Messico.

    Il muro è urgente, secondo Trump, “per fermare criminali, gang, trafficanti di esseri umani”. (Qui la trascrizione integrale del discorso in lingua inglese).

    Trump da 18 giorni si sta rifiutando di firmare la legge di bilancio se questa non contiene la misura per finanziare il muro al confine meridionale. L’Amministrazione degli Stati Uniti da oltre 2 settimane è paralizzata a causa di quello che viene definito Shutdown, il blocco delle attività amministrative negli Stati Uniti.

    Si verifica quando nel Congresso non c’è accordo sull’approvazione dei finanziamenti ai vari dipartimenti (paragonabili ai nostri ministeri) e quindi si ha una mancanza di fondi per le spese del Governo federale.

    In particolare, lo shutdown è una procedura prevista dall’Antideficiency Act e prevede che, senza l’approvazione degli stanziamenti, le attività governative non essenziali debbano essere sottoposte a un blocco fino all’approvazione di un rifinanziamento da parte del Congresso.

    L’unica soluzione per uscire dallo shutdown, è che i democratici “votino una legge che difenda le nostre frontiere e riapra i servizi pubblici”, ha detto Trump.

    Il discorso alla nazione è stato trasmesso alle ore 21 della East Coast, per intercettare il più ampio pubblico. Trump ha usato toni drammatici, come quelli usati in caso di calamità naturali o dichiarazioni di guerra.

    Descrivendo quella al confine meridionale come una crisi umanitaria e di sicurezza urgente, Trump cavalca il suo più classico cavallo di battaglia: il muro col Messico, tra le principali promesse della sua campagna elettorale del 2016. Muro che, ad oggi, non ha ancora visto la sua realizzazione.

    “Non è immorale il Muro come dice l’opposizione, l’unica cosa immorale sono i politici che non fanno nulla e lasciano morire vittime innocenti”, ha detto Trump. Il confine tra Usa e Messico è descritto da Trump come un “oleodotto” delle droghe.

    L’intenzione di Trump è di continuare a tenere alta la tensione sul tema del muro, ed è per questo che domani, 10 gennaio, si recherà in visita al confine col Messico. Intanto gli agenti in servizio lì, alla Border Patrol, stanno lavorando da 3 settimane senza ricevere lo stipendio, a causa della paralisi della pubblica amministrazione.

    I due leader parlamentari della sinistra, Nancy Pelosi e Chuck Schumer hanno replicato al presidente accusandolo di “tenere in ostaggio il popolo americano”.

    “Quella crisi al confine la sta creando lui, che riapra i servizi pubblici”, ha detto la presidente della Camera dei deputati, a maggioranza democratica dopo le ultime elezioni di midterm.

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