Donald Trump torna a minacciare l’Europa, a dieci giorni dall’accordo raggiunto con Ursula von der Leyen sui dazi. In un’intervista alla Cnbc, il presidente Usa ha minacciato di alzarli sui prodotti europei dal 15% concordato al 35% nel caso Bruxelles non rispetti gli investimenti promessi in beni statunitensi. Per un ammontare quantificato in 650 miliardi di dollari, poi arrotondati a 600, che l’Ue si sarebbe impegnata a spendere negli Stati Uniti: “Siamo di nuovo un Paese ricco – ha chiosato il tycoon – e quei soldi possono essere indirizzati dove voglio io”.
Molti punti oscuri permangono sulle eventuali esenzioni settoriali. Di certo, fanno sapere da Bruxelles, vino, superalcolici e birra non beneficeranno da subito di una salvaguardia. Trump ha anche anticipato che la prossima settimana verranno annunciati nuovi dazi su semiconduttori e chip, “una categoria separata, perché vogliamo che siano prodotti negli Stati Uniti”. Sul fronte farmaceutico, ha alzato ancora la posta: tariffe che potrebbero arrivare fino al 250% entro un anno e mezzo, partendo da un’aliquota iniziale “piccola” e passando prima al 150%.