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    Thailandia, ritrovati vivi i 12 bambini intrappolati in una grotta piena di acqua e fango

    Credit: AFP PHOTO / LILLIAN SUWANRUMPHA

    Dodici bambini tra gli 11 e i 16 anni e il loro allenatore 25enne erano bloccati nella grotta di Tham Luang da sabato 23 giugno e da allora non si erano più avuti contatti con loro: un migliaio di soccorritori sono al lavoro

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 2 Lug. 2018 alle 18:40 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:27

    In Thailandia una squadra di calcio di bambini era intrappolata da diversi giorni in una grotta allagata dove c’è carenza di ossigeno.

    I 12 ragazzi e il loro allenatore sono stati trovati tutti vivi dopo 9 giorni.

    Il governatore della regione di Chiang Rai, Narongsak Osottanakorn, ha dichiarato che i ragazzi non possono essere recuperati subito.

    I soccorritori rimarranno nella grotta con loro fino a quando non saranno nelle condizioni di percorrere i 3 chilometri che li separano dall’uscita.

    “Porteremo loro del cibo, ma non siamo sicuri che possano nutrirsi da soli perché non mangiano da molto tempo, manderemo da loro anche un medico in grado di immergersi”, ha aggiunto il governatore.

    Circa un migliaio di soccorritori erano all’opera per tentare di mettere in salvo la comitiva, di cui fanno parte dodici giovani calciatori di età compresa tra gli 11 e i 16 anni e il loro allenatore 25enne.

    La squadra si era addentrata nella grotta di Tham Luang, nella provincia del Chiang Rai, vicino al confine con la Birmania e il Laos, sabato 23 giugno 2018, dopo l’allenamento.

    Da allora non si avevano più contatti con il gruppo.

    Le piogge monsoniche aevavno bloccato l’ingresso principale e la grotta, che corre per molti chilometri sottoterra, si è riempita di fango, complicando le operazioni dei sommozzatori impegnati nelle ricerche.

    Domenica primo luglio i soccorritori si erano avvicinati al luogo in cui si pensava potesse trovarsi la comitiva e avevano stabilito una base all’interno del complesso reticolato di grotte sotterranee.

    Sono state piazzate bombole di ossigeno lungo le pareti del tunnel in modo che i sub, costretti ad avanzare nei canali melmosi, praticamente senza visibilità, possano rimanere all’interno più a lungo.

    Intanto si cercano sul fianco della montagna anche altre vie di ingresso alla grotta.

    Nell’intricato labirinto di tunnel l’acqua ha iniziato a ritirarsi.

    “Non ci fermeremo fino a quando non li avremo trovati”, ripetono i soccorritori.

    “Siamo ancora ottimisti sul fatto che siano ancora tutti vivi”, aveva dichiarato nei giorni scorsi il vicepremier thailandese, Prawit Wongsuwon. Ma con il passare delle ore le speranze si erano fatte più esigue.

    Tra gli uomini impegnati nelle operazione di soccorso c’erano sommozzatori della Marina thailandese, soldati, agenti e guardie di frontiera, a cui si erano aggiunti esperti americani e britannici.

    Erano state installate pompe per cercare di abbassare il livello dell’acqua, ma le piogge incessanti hanno complicato ulteriormente le operazioni di soccorso.

    “Ogni secondo conta per questi bambini”, aveva sottolineato il governatore della provincia, Narongsak Ossttanakorn.

    “Stiamo cercando di far uscire l’acqua ma il livello è ancora in aumento” aveva spiegato.

    Martedì 26 giugno sommozzatori della Marina erano riusciti a entrare nella grotta con bombole d’ossigeno e viveri, ma si erano dovuti fermare prima di raggiungere il gruppo a causa delle insufficienti condizioni di sicurezza.

    Uno dei sommozzatori aveva riferito che l’acqua era così torbida che anche con le luci non si riusciva a vedere dove si stava andando sott’acqua.

    I subacquei ci avevano riprovato anche mercoledì, ma erano stati bloccati dalle forti piogge che continuavano a cadere sul nord della Thailandia.

    “I sommozzatori sono pronti a rientrare non appena l’acqua scenderà a un livello accettabile”, aveva fatto sapere la Marina sulla pagina Facebook.

    Nelle ricerche erano stati impiegati anche droni subacquei.

    I soccorritori stavano cercando un’altra via di accesso alla grotta: un’idea era quella di scavare un pozzo stretto che permetta di entrare da un passaggio alternativo.

    Per gli esperti, se i ragazzi erano riusciti a raggiungere una sala rimasta al di sopra delle acque, avevano una possibilità di salvarsi, ma erano comunque esposti al rischio di ipotermia e mancanza di ossigeno.

    La grotta Tham Luang Nang Non è una delle attrazioni turistiche più importanti della zona, con una rete di cunicoli che si estende per 25 chilometri.

    Le forti piogge sono comuni nella zona, durante la stagione dei monsoni che va da maggio a ottobre.

    All’esterno dalla caverna centinaia di thailandesi si sono radunati per seguire le operazioni di soccorso.Le forti piogge sono comuni nella zona durante la stagione dei monsoni della Thailandia da maggio a ottobre.

    Elicotteri hanno lanciato cibo e acqua nel tunnel che dà accesso al sistema sotterraneo, insieme a dei messaggi in cui si dice ai giovani di attendere i soccorritori al lavoro per raggiungerli.

    All’ingresso della grotta sono state riscontrate impronte di mani e altri oggetti che si ritiene appartengano ai ragazzi, tra cui biciclette e attrezzature sportive.

    Le autorità hanno fatto notare che in passato alcuni turisti intrappolati sono stati salvati dopo che le acque si sono ritirate.

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