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    Si fa un tatuaggio mentre è incinta, perde il bambino e finisce su una sedia a rotelle

    Luisa Fernanda Butriago

    Una infezione ha raggiunto il midollo spinale. La sedicenne ha dovuto sottoporsi a diverse operazioni e ora è paralizzata su una sedia a rotelle

    Di Cristiana Mastronicola
    Pubblicato il 2 Ott. 2018 alle 07:58 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:47

    Luisa Fernanda Buitrago ha sedici anni e oggi è su una sedia a rotelle, paralizzata per metà corpo. A ridurla così è stata un’infezione dovuta a un tatuaggio che la giovane ha deciso di farsi sotto il seno destro.

    La ragazza ha scelto di tatuarsi mentre stava portando avanti una gravidanza. Una scelta forse sconsiderata a giudicare dalle conseguenze che ha avuto. Luisa, infatti, non solo ha perso il bambino che portava in grembo, ma è finita su una sedia a rotelle.

    Un’infezione terribile è stata determinante per le sorti della donna e del suo bambino. Un batterio dal tatuaggio ha raggiunto il midollo spinale e ha stravolto la vita della giovanissima.

    Luisa Fernanda Buitrago, colombiana, ha raccontato la sua vicenda drammatica sulla sua pagina Facebook e la sua storia ha commosso e scolvolto il web.

    Dopo aver fatto il tatuaggio sotto il seno, la sedicenne ha iniziato ad accusare forti dolori alle gambe e le sue condizioni di salute sono peggiorate. A quel punto la ragazza ha iniziato a fare visite specialistiche e esami che hanno dimostrato come alla base dei suoi problemi di salute ci fosse quel batterio.

    L’infezione profonda aveva colpito il midollo spinale della sedicenne, che si è trovata costretta a sottoporsi a un’operazione per drenare il liquido infetto e togliere l’appendice. La conseguenza di queste cure è stata l’aborto spontaneo del piccolo che portava in grembo.

    Come ha spiegato Luisa stessa, purtroppo “le medicine a quel punto erano troppe e il feto non lo ha sopportato”.

    La paralisi della sedicenne ha avuto, ovviamente, un grosso impatto anche sulla salute psicologica di Luisa, costretta giovanissima su una sedia a rotelle. “La situazione è stata molto dura. Quando il neurochirurgo mi ha detto ‘non camminerai più’ è stato molto difficile, perché in realtà una giovane su una sedia a rotelle non può fare niente. Per fare qualsiasi cosa ho bisogno di aiuto, non riesco a fare niente da sola”.

    “Non sono indipendente e anche la notte ho bisogno di avere qualcuno a disposizione per qualsiasi problema”, ha spiegato ancora la giovane. Il dramma di Luisa non si ferma lì: la giovane ha dovuto affrontare altre cure e operazioni. Solo l’anno scorso si è dovuta sottoporre a un intervento per rimuovere pus dalla colonna vertebrale, ma la strada per riacquistare un sufficiente livello di autonomia e libertà nei movimenti è ancora lunga.

    Luisa si è diplomata e spera un giorno di diventare un ingegnere ambientale. Intanto sta per subire un altro intervento con cui spera di sentire di nuovo le sue gambe.

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