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    La prima tassista donna dell’Afghanistan

    Sara Bahayi è una donna afghana di 38 anni, non è sposata e al volante di una Toyota Corolla ha iniziato una piccola rivoluzione

    Di Ludovico Tallarita
    Pubblicato il 2 Mar. 2015 alle 20:10 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:59

    Sara Bahayi è una donna afghana di 38 anni. Non è sposata, è estroversa e al volante della sua Toyota Corolla ha cominciato una piccola rivoluzione.

    Il suo taxi, numero di matricola 12925, è il primo a essere guidato da una donna.

    Sara guadagna in media tra i 10 e i 20 dollari al giorno, abbastanza per supportare la sua famiglia, ma essere una donna autonoma in un Paese dove la norma è ancora quella di una società fortemente patriarcale, non è affatto facile.

    Durante la giornata lavorativa, Sara viene spesso schernita dagli abitanti locali e non è raro che riceva minacce di morte.

    Inoltre, la maggior parte degli uomini si rifiuta di entrare nel suo taxi, perchè crede che una donna non debba mai guidare per una persona dell’altro sesso.

    Per questa ragione, i suoi clienti sono spesso donne, anche loro stufe di essere vittime della discriminazione di genere.

    “Per quanto tempo ancora le donne dovranno dipendere dai guadagni dei loro mariti e prendere ordini dagli uomini?”, chiede Sara. “Io voglio che le donne siano indipendenti, che facciano qualcosa per se stesse”.

    Sara non ne vuole sapere di prendere ordini da nessuno. Una volta ha portato dei clienti a destinazione avventurandosi in un’area controllata dai Taliban, dove neanche i suoi colleghi uomini osano recarsi. 

    E quando un uomo cerca di convincerla che l’Islam proibisce alle donne di guidare, capita che lei riesca a convincerlo di avere torto.

    In Afghanistan ci sono poche donne che lottano per la parità di genere e provengono perlopiù da famiglie benestanti. Per questa ragione, la maggior parte della popolazione non riesce a identificarsi con loro.

    Sara invece vive in uno dei quartieri più poveri della città afghana Mazar-e Sharif, nel nord del Paese. La sua unica linea di difesa è un fucile che tiene sempre carico nella sua abitazione, per scoraggiare ladri e intrusi.

    “Il messaggio che Sara sta inviando al mondo è che uomini e donne hanno gli stessi diritti”, ha detto Arifa Saffar, direttrice di Afghan Women’s Network, un’organizzazione non governativa che aiuta le donne afghane.

    “Se un uomo può guidare un taxi, perchè una donna non potrebbe fare lo stesso? Sara ha dimostrato che la realtà è che le donne guidano tanto bene quanto gli uomini”, ha raccontato Arifa Saffar al Washington Post.

    Sara ha cominciato a lavorare verso la fine degli anni Novanta, quando i Taliban hanno ucciso suo cognato e lei si è ritrovata a dover sostenere la vita della sorella e dei suoi sette figli. Un marito non le avrebbe mai permesso di lavorare.

    “È per questo che sono single”, conclude Sara.

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