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    Svezia, un’attivista ha bloccato un aereo Swedavia per impedire la deportazione di un afghano

    Elin Ersson, giovane studentessa svedese, ha fermato un volo in partenza da da Göteborg e diretto a Istanbul avviando una diretta Facebook per salvare dall'espulsione un rifugiato afghano

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 24 Lug. 2018 alle 13:08 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:18

    Una giovane attivista svedese di nome Elin Ersson è riuscita a impedire la deportazione di un uomo di 52 anni in Afghanistan con un’azione coraggiosa e trasmessa in diretta Facebook.

    La ragazza, impegnata negli studi per diventare assistente sociale, lunedì 23 luglio, era a bordo di un volo della compagnia Swedavia Airlines diretto a Istanbul da Göteborg quando ha annunciato che non avrebbe fatto partire l’aereo se l’uomo di origini afghane fosse rimasto a bordo.

    Tra i passeggeri, infatti, c’era anche l’uomo che doveva essere deportato in Afghanistan dal servizio di immigrazione svedese. Elin Ersson non voleva accettare quella crudeltà. 

    “In Afghanistan c’è la guerra e quest’uomo deve andare incontro alla morte?”.

    Così la giovane Elin si è alzata dal proprio posto e ha iniziato un live streaming su Facebook nel quale ha annunciato le sue intenzioni. Secondo la ragazza è perfettamente legale rifiutarsi di sedersi su un aereo per fermare un’espulsione.

    In breve tempo il live è stato seguito da un numero crescente di persone.

    Il personale di bordo le ha intima di sedersi o di lasciare l’aereo, ma Elin si è rifiuta ed esorta anche gli altri passeggeri ad alzarsi in piedi.

    Nella diretta Facebook Elin riprende sempre solo se stessa per rispettare la privacy degli altri passeggeri. 

    Dice che non fa nulla di illegale, ma che rimane nel corridoio fino a quando l’uomo non viene accompagnato all’uscita. 

    “Non vuole che qualcuno venga spedito all’inferno”, dice. “Finché starò qui, l’aereo non può andarsene. Spero che altri passeggeri seguiranno il mio esempio”.

    Alcuni passeggeri cominciano a protestare: un inglese inizia ad accusarla di spaventare i bambini. Lei risponde che la vita dell’uomo è ora più importante. 

    L’inglese le prende il telefono ma un assistente di volo interviene e le restituisce il telefono. 

    Dopo diversi minuti, un uomo di origini turche dichiara la sua solidarietà con lei. Scatta l’ applauso. Qualche istante dopo, più persone si alzano in piedi.

    L’afghano viene così fatto scendere dall’aereo. Elin lo segue. Qualche tempo dopo riferisce che ll’espulsione è stata cancellata. 

    Hans Uhrus, addetto stampa della compagnia aerea, conferma quanto accaduto al Göteborgs Posten. Dice che la donna ha violato le norme vigenti non obbedendo agli ordini del pilota, ma non sa se ci saranno conseguenze.

    “Ha violato il quadro normativo esistente e non ha ascoltato il pilota impedendo di compiere un volo sicuro. Ma la valutazione è sempre individuale”, afferma Hans Uhrus.

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