Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Come un sub è sopravvissuto più di due giorni in una grotta sottomarina

    Un geologo appassionato di immersioni si è salvato dopo 60 ore trascorse in una cavità situata a largo dell'isola di Maiorca, in Spagna

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 17 Lug. 2017 alle 14:40 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:04

    Xisco Gràcia e Guillem Mascarò sono i due protagonisti di una disavventura a lieto fine che si è consumata nelle profondità sottomarine delle acque di Maiorca, in Spagna.

    A inizio aprile, un insegnante di geologia appassionato di immersioni e il suo accompagnatore sono rimasti bloccati per 60 ore nel complicato sistema di grotte sottomarine situate nei pressi dell’isola spagnola.

    L’idea dei due subacquei era quella di esplorare la grotta Sa Piqueta. Una volta raggiunta la meta e dopo aver cominciato l’ispezione la situazione improvvisamente si era complicata.

    Sia il geologo che l’accompagnatore avevano perso l’orientamento e il cavo che stavano utilizzando come filo-guida per tornare indietro si era rotto.

    L’aria che avevano nelle bombole non era molta: i due per raggiungere la grotta avevano impiegato più di un’ora di nuoto e consumato molta aria, ormai sufficiente solo per una persona.

    Per tentare di salvarsi Xisco, che in passato aveva già visitato quella grotta, si era ricordato dell’esistenza di una camera d’aria dove potersi rifugiare in attesa che l’amico con le bombole d’aria riuscisse a trovare aiuto.

    Il geologo trascorse in quella cavità diverse ore. Inizialmente le condizioni di vita erano accettabili e l’acqua in superficie era potabile.

    Ma con il trascorrere del tempo i livelli di anidride carbonica erano aumentati e il livello di ossigeno si era abbassato, mettendo in serio pericolo la vita del sub.

    “Ho pensato ai miei due figli di 15 e 9 anni e a cosa sarebbe successo loro se avessero perso il padre”, ha raccontato l’uomo alla Bbc. “La mancanza di ossigeno mi procurava degli incredibili mal di testa e forti allucinazioni, non riuscivo a dormire e non sapevo più cosa fare”.

    A ritrovare il geologo, proprio quando stava perdendo ogni speranza, è stato un altro amico di immersioni, Bernat Clamor che si era calato in mare per cercarlo, dopo che l’altro amico – Guillem Mascarò – era riuscito ad avvertire i soccorsi.

    Bernart lo aveva trovato ma non poteva ancora salvarlo: le operazioni di soccorso erano complicate e rese difficili dalla scarsa visibilità delle profondità marine.

    Ci sono volute otto ore per far uscire Xisco Gràcia da quella grotta, ma nella tarda mattinata del 17 aprile il geologo è riuscito a rivedere la luce ed è stato trasportato in ospedale.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version