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    Una studentessa di Oxford è stata ritenuta “troppo brillante” per andare in prigione

    Lavinia Woodward

    La 24enne aveva accoltellato il fidanzato a una gamba durante una lite. Il giudice ha sospeso la sua pena di 10 mesi di carcere perché avrebbe potuto danneggiare per sempre il futuro della ragazza

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 26 Set. 2017 alle 09:45 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:52

    Lavinia Woodward ha 24 anni ed è un’aspirante cardiochirurgo dell’università di Oxford. Il 30 dicembre 2016, durante una lite avvenuta mentre lei era sotto gli effetti di alcol e droghe, la studentessa aveva accoltellato alla gamba il fidanzato conosciuto su Tinder.

    Inizialmente Lavinia Woodward era stata condannata a 10 mesi di carcere, ma il suo caso aveva fatto discutere già all’epoca dei fatti perché uno dei giudici, Jan Pringle, aveva dichiarato che la ragazza fosse “troppo intelligente per finire in carcere”.

    “Ha un talento straordinario, è brillante, la prigione potrebbe danneggiare per sempre il suo futuro”,  aveva specificato il giudice Pringle.

    La pena di 10 mesi di carcere a cui era stata condannata è stata sospesa in modo definitivo con la sentenza del giudice Pringle che ha confermato: “Sei un individuo chiaramente intelligente, hai avuto un momento di immaturità ma hai 24 anni e non hai precedenti di nessuna natura”.

    “In secondo luogo”, ha continuato il giudice, “ritengo che tu sia veramente pentita del gesto che hai subito confessato”.

    All’epoca dei fatti, la ragazza si trovava sotto l’effetto di psicofarmaci che stava prendendo per venir fuori da una precedente relazione finita male.

    “Quando sono arrivati i soccorsi è stato ampiamente verificato che il corpo fosse intossicato dalle droghe e che tu fossi profondamente disturbata mentalmente. Sei stata condotta alla stazione di polizia in uno stato psicologico fortemente critico”, ha concluso il giudice.

    La sera dell’aggressione Lavinia Woodward aveva anche bevuto e, dopo la colluttazione con il fidanzato, aveva provato a compiere gesti autolesionisti. La sospensione della pena è condizionata al fatto che la studentessa completi il percorso di riabilitazione.

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