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    Uno studente nordcoreano si è rifugiato nel consolato sudcoreano a Hong Kong

    Il ragazzo faceva parte di una delegazione di studenti che lo scorso 11 luglio aveva partecipato alle olimpiadi di matematica all'università di Hong Kong

    Di TPI
    Pubblicato il 28 Lug. 2016 alle 12:16 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:35

    Uno studente nordcoreano ha cercato rifugio nel consolato sudcoreano a Hong Kong. Il ragazzo avrebbe partecipato a un concorso accademico nell’università di Hong Kong, la HKUST, secondo quanto riferito dal South China Morning Post, che ha citato fonti governative. 

    Un altro studente che aveva partecipato alle olimpiadi di matematica, organizzate dall’Università della scienza e della tecnologia dello scorso 11 luglio, ha riferito a Reuters che il comitato organizzatore del concorso ha dato l’allarme il 16 luglio scorso per rintracciare il 18enne nordcoreano di cui si erano perse le tracce dopo la gara.

    Lo studente faceva parte di una squadra di sei nordcoreani, che si era posizionata al sesto posto nella competizione. 

    Il ministro degli Esteri della Corea del Sud non ha voluto rilasciare commenti sulla questione, e neanche quello cinese.

    Le tensioni tra Corea del Nord e Corea del Sud non accennano a distendersi, in particolar modo dopo gli ultimi test nucleari del gennaio scorso attuati da Pyongyang. 

    Nel mese di aprile la Corea del Sud aveva annunciato che 13 lavoratori di un ristorante in Cina gestito dalla Corea del Nord avevano chiesto asilo politico, ma Pyongyang aveva detto che erano invece stati rapiti forzatamente da funzionari sudcoreani. 

    Nei primi anni 2000 c’era stato un gran numero di casi di nordcoreani che chiedevano asilo a missioni straniere in Cina, per lo più a Pechino, dove in alcuni casi le ambasciate venivano prese letteralmente d’assalto.

    I disertori nordcoreani in gran parte provengono dalle parti più povere dello stato e di solito fuggono oltre il confine poco controllato con la Cina. Da lì cercano di entrare in Corea del Sud passando attraverso un paese terzo o tramite le ambasciate straniere in Cina, dal momento che Pechino li considera migranti economici e li rimpatria forzatamente.

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