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    Strip Church

    Negli Usa è nata una chiesa per spogliarelliste. Si chiama Strip Church. Il suo scopo è divulgare il messaggio cristiano

    Di Francesca Giuliani
    Pubblicato il 27 Mar. 2014 alle 06:47 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 09:02

    In ‘Sex and the Church’ David Bowie canta di come la cristianità “sia stata abbastanza moderna rispetto al sesso”. In effetti in America esiste addirittura una chiesa che fa del sesso un punto chiave della sua missione. Dal 2008 negli Stati Uniti esiste la Strip Church, un ministero cristiano che ha scelto di rivolgersi specificamente alle anime delle lavoratrici del sesso. Questa chiesa, il cui motto è ‘Gesù ama le Pornostar‘, fa entrare i suoi pastori e i suoi volontari nei nightclub della nazione per stabilire un contatto con le donne che lì lavorano.

    “L’obiettivo è incoraggiarle e supportarle”, spiega Tara Ulrich, la coordinatrice delle attività di Strip Church. “Molte donne in questo settore sono abituate a sentirsi usate e a dover fingere di essere diverse da come sono in realtà”, aggiunge, spiegando che il ministero vuole essere una comunità in cui queste donne possano sentirsi libere di essere se stesse, senza sentirsi giudicate e usate. Secondo lei, le lavoratrici dell’industria a luci rosse hanno bisogno di sentirsi valorizzate: “Noi portiamo loro un messaggio di speranza”.

    Tara racconta che agli inizi il gruppo utilizzava un pulmino come chiesa itinerante per fare il giro dei club intorno a Las Vegas. “Poi il progetto è cresciuto, la nostra azione è diventata globale. Abbiamo iniziato a tenere corsi di formazione per volontari che intendessero aprire una Strip Church nella loro comunità”. Il network della Strip Church conta oggi 40 chiese in tutto il mondo, dalla California al New Jersey, dalla Florida fino in Australia.

    Molte delle volontarie della chiesa sono ex lavoratrici del sesso: tra di esse anche la co-fondatrice Harmony Dust, che insieme al pastore Craig Gross ha dato inizio al movimento. Già nel 2002 Gross si era reso celebre per aver creato XXXChurch, una chiesa cristiana online per sostenere i maniaci della pornografia. XXXChurch è ancora in ottima salute, come conferma Tara: “Oltre a essere un punto di riferimento in rete per chi soffre di dipendenza dal porno, spesso partecipiamo a fiere a luci rosse che si tengono in giro per il mondo con un nostro stand, distribuendo opuscoli e copie della Bibbia con sopra scritto il nostro messaggio: ‘Gesù ama le pornostar’”.

    Sia XXXChurch che Strip Church fanno parte di un ministero cristiano ‘ombrello’, FireProof Ministries, che include anche Heart Support: una comunità online per i giovani in cerca di sostegno nei momenti difficili della loro vita. “Portando avanti questi progetti vogliamo fornire delle risposte culturalmente rilevanti alle necessità dei nostri fratelli che vivono nel mondo di oggi”, spiega Tara. È per questo che molte ex prostitute e spogliarelliste si uniscono alla Strip Church da volontarie, perché conoscono bene le domande a cui questa singolare chiesa cerca di fornire risposte. “Loro sanno che per stabilire delle relazioni reali con queste donne bisogna approcciarle nel loro ambiente. Noi lo facciamo semplicemente portando dei pensierini alle ragazze che lavorano nei club”. I doni possono essere delle bustine contenenti trucco, qualcosa da mangiare per cena o dei dolcetti.

    Qualunque cosa ci sia nel sacchetto, continua la coordinatrice del progetto, l’intento non è quello di fare proseliti a colpi di regalie: “Quando entriamo in un night club non cerchiamo di convertire gli avventori o le lavoratrici, ma solo di costruire un rapporto con loro, di supportarli, di essere per loro una presenza amica. Una chiesa con la giusta motivazione e il giusto atteggiamento può fornire amore e sostegno a chiunque ne abbia bisogno”. Non si tratta nemmeno di convincerle a cambiare mestiere: “Qualsiasi lavoro una donna scelga di svolgere, noi crediamo che il nostro ruolo sia quello di affermare il suo valore come persona. I regali che facciamo alle ragazze sono una semplice dimostrazione del fatto che qualcuno le ama”.

    Una simile impresa suscita certamente reazioni contrastanti nell’opinione pubblica. Secondo Tara, le più grandi fan della Strip Church sono proprio le ragazze dei night: “I nostri volontari spesso si sentono dire cose come ‘Vi adoriamo, siete sempre i benvenuti qui!’. Mi ricordo ciò che una spogliarellista ci ha detto una volta a San Valentino: ‘Grazie mille, questo è l’unico regalo che riceverò oggi”. Naturalmente, le critiche da parte dei cristiani meno progressisti non mancano: “Alcuni pensano che l’idea di un ministero cristiano che bazzichi per gli strip club sia squallida, ma Gesù stesso a suo tempo frequentava persone ‘del mestiere’. Il minimo che possiamo fare oggi è seguire il suo esempio e dimostrare loro amore in modo tangibile”.

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