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    Strage di Las Vegas: l’hotel da cui ha sparato il killer fa causa a oltre mille vittime

    Persone cercano riparo dopo che Stephen Paddock ha sparato sulla folla

    Nella sparatoria, avvenuta il primo ottobre 2017, morirono 58 persone. L'azione legale sembra un tentativo di screditare le persone che ritengono l'hotel responsabile di quanto avvenuto

    Di Luca Serafini
    Pubblicato il 18 Lug. 2018 alle 09:10 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 23:47

    La compagnia che detiene la proprietà dell’hotel Mandalay Bay di Las Vegas ha intentato una causa contro oltre mille persone rimaste ferite nella sparatoria di massa che provocato la morte di 58 persone in Texas nel 2017.

    La causa legale non include nessuna richiesta di denaro, ma sembra essere un tentativo di screditare coloro che ritengono l’hotel responsabile di quanto avvenuto.

    Il primo ottobre 2017 Stephen Paddock, pensionato americano di 64 anni, aprì il fuoco ad un concerto a Las Vegas uccidendo 58 persone e ferendone migliaia, prima di togliersi la vita. Le raffiche partirono proprio da una stanza del Mandala Bay hotel, un albergo con oltre tremila camere, l’ottavo più grande del mondo.

    Paddock si trovava nell’albergo da tre giorni, e nella sua stanza aveva allestito un vero e proprio arsenale con centinaia di munizioni e due fucili treppiedi sistemati sulla finestra.

    MGM Resorts International, la compagnia che detiene la proprietà del Mandalay Bay Hotel, è stata coinvolta in altre cause in Nevada e California, e ha sempre sostenuto di non poter essere ritenuta responsabile per eventuali decessi, lesioni o danni causati durante quel terribile attentato.

    MGM afferma che lo staff della sicurezza che aveva assunto aveva la certificazione del Dipartimento di Sicurezza interna. Di conseguenza, l’hotel era esente da responsabilità in base ad un atto federale del 2002.

    Un portavoce di MGM ha detto che la citazione in giudizio delle vittime non implica richieste di denaro.

    Gli avvocati delle vittime hanno affermato che il vero obiettivo di MGM è quello di dirottare il caso nei tribunali federali, evitando che se ne occupino i tribunali statali, in quanto ciò potrebbe darle più chance di vittoria.

    “Non ho mai visto una cosa così oltraggiosa – ha detto Robert Eglet, uno degli avvocati delle famiglie delle vittime – Fanno causa alle vittime nel tentativo di trovare un giudice che gli piace”.

    “È davvero triste che si abbassino a questo livello”.

    La strage di Las Vegas, a quasi un anno di distanza, rimane un caso con molti punti oscuri. La polizia è ancora incerta sui motivi che hanno spinto Stephen Paddock ad aprire il fuoco su 22mila persone per 10 minuti.

    Non vi sono apparenti ragioni legate a ideologie estremistiche di natura politica, religiosa o razziale.

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