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    Profanato l’ultimo santuario degli elefanti: i bracconieri ne massacrano 87 in Botswana

    I bracconieri hanno ucciso 87 elefanti in Botswana. Credit: Getty Images

    Gli animalisti sono scioccati dalla scoperta di quasi novanta pachidermi in quella che era considerata l'ultima area protetta per questi animali

    Di Cristiana Mastronicola
    Pubblicato il 5 Set. 2018 alle 16:37 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:48

    Sono quasi 90 le carcasse di elefanti ritrovate vicino a una famosa area protetta in Botswana, dicono gli ambientalisti.

    Elephants Without Borders, che sta conducendo un’indagine nell’aerea, ha detto che il numero di morti provocati dal bracconaggio è la più grande vista in Africa.

    Il picco coincide con il disarmo dell’unità anti-bracconaggio del Botswana. In questa regione vive la più grande popolazione di elefanti del mondo, ma i bracconieri hanno violato i suoi confini, sono entrati nell’area protetta e hanno fatto strage degli animali.

    Lo studioso che ha condotto il vasto studio sulla fauna selvatica della zona ha detto che molti degli 87 elefanti morti sono stati uccisi per le loro zanne solo poche settimane fa e che negli ultimi tre mesi sono stati ammazzati anche cinque rinoceronti bianchi.

    “Sono scioccato, sono completamente sbalordito. Il bracconaggio degli elefanti in questo momento e in questa area è di gran lunga il più grande che abbia mai visto o letto in qualsiasi parte dell’Africa finora”, ha dichiarato il dott. Mike Chase di Elephants Without Borders.

    “Quando paragono questo a cifre e dati del Censimento degli elefanti grandi, che ho condotto nel 2015, stiamo registrando il doppio del numero di elefanti in camicia freschi che altrove in Africa”, si legge sulla BBC.

    Questo censimento ha stimato che nell’ultimo decennio è stato ucciso un terzo degli elefanti africani e negli ultimi cinque anni si arriva al 60% degli elefanti della Tanzania persi.

    Il Botswana è conosciuto per non aver avuto pietà nei confronti dei bracconieri e per questo qui non ci sono mai state le grandi perdite di elefanti viste altrove.

    Nonostante la mancanza di recinti sul confine internazionale, i dati dei collari di rilevamento hanno mostrato che gli elefanti si ritiravano dall’Angola, dalla Namibia e dallo Zambia e decidevano di rimanere entro i confini del Botswana, dove si pensava che fossero al sicuro.

    Gli episodi di bracconaggio nel paese sono sempre stati pochi grazie alla presenza di unità anti-bracconaggio armate e ben organizzate.

    Con 130mila elefanti, il Botswana è considerato come l’ultimo luogo protetto, l’ultimo santuario degli elefanti in Africa, mentre il bracconaggio per l’avorio continua a spazzare via mandrie intere in tutto il resto del continente.

    Il primo segnale di cambiamento c’è stato due anni fa, quando la BBC volò con Mr Chase vicino al confine con la Namibia e scoprì per la prima volta una serie di carcasse di elefanti con le zanne rimosse.

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