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    Le scienze cognitive per migliorare la pubblica amministrazione

    Negli Stati Uniti Barack Obama ha introdotto la teoria dei nudge, ovvero l'uso delle scienze cognitive per semplificare il rapporto tra i cittadini e la cosa pubblica

    Di TPI
    Pubblicato il 22 Ott. 2015 alle 11:48 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 03:51

    Per rendere più semplice ed efficiente la pubblica amministrazione degli Stati Uniti d’America, Barack Obama ha deciso di mettere in campo la scienza cognitiva.

    Il presidente americano ha introdotto quelli che giuristi ed economisti come Richard Thaler e Cass Sunstein hanno definito nudge, ovvero “spinte gentili”, una serie misure e provvedimenti poco invasivi, spesso senza costi per lo stato, che mirano a incidere sui comportamenti consolidati dei cittadini per migliorarle le abitudini delle persone e aiutarli a realizzare le scelte in grado di ottimizzare il loro benessere senza imporre o vietare nulla e mantenendo per tutti la libertà di scelta.

    Un esempio classico è stato quello di far firmare l’autorizzazione a donare i propri organi al momento della firma per ottenere la patente, non costringendo i cittadini a recarsi in un ufficio ad hoc per la pratica e facendo così aumentare vertiginosamente la quantità di donatori di organi nel Paese, il tutto senza cambiare alcuna regola e garantendo un risparmio alle casse statali.

    Per questa ragione, il presidente Barack Obama ha voluto realizzare un gruppo, il Social and Behavioral Science Team,con il compito di studiare, sperimentare e realizzare provvedimenti che rendano più efficiente la pubblica amministrazione attraverso le spinte gentili.

    Relativamente al funzionamento della macchina amministrativa, le misure prese hanno contribuito a digitalizzare e supportare con strumenti come gli sms numerose pratiche burocratiche, semplificandole e rendendole accessibili a tutti.

    Il rapporto annuale sul lavoro del gruppo ha visto come i ragazzi che hanno diritto a borse di studio hanno raggiunto più facilmente i requisiti richiesti per ottenerle effettivamente grazie a una serie di informative mandate dal dipartimento scolastico via sms in collaborazione con con associazioni no profit.

    Il successo dell’esperienza americana ha contribuito ad alimentare il dibattito su come venendo incontro alle abitudini comportamentali delle persone, che come dimostra la psicologia cognitiva non sempre e non per forza compiono le scelte che razionalmente considerano le migliori, la pubblica amministrazione possa accrescere i propri risultati grazie a un ruolo sempre più attivo di cittadini messi finalmente nelle migliori condizioni per fare la propria parte.

    Anche nel Regno Unito, infatti, il governo conservatore di David Cameron sta da anni portando avanti scelte di questo tipo, grazie all’esperienza del Behavioural Insight Team istituito già nel 2010, scelte in questa direzione a sua volta erano state in parte fatte dai suoi predecessori laburisti Tony Blair e Gordon Brown.

    Oggi questi esempi stanno contribuendo ad ampliare il dibattito a riguardo: anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, infatti, starebbe prendendo in esame l’idea di creare un gruppo di lavoro per stilare proposte basate sulla teoria dei nudge, e l’ultimo rapporto della Banca Mondiale invita tutti i Paesi a sposare un approccio comportamentale.

    In Italia a livello governativo fino ad oggi non sono state avviate iniziative analoghe a quelle statunitensi e britanniche, e il dibattito relativo al ruolo che i saperi del’economia comportamentale possono svolgere nell’implementazione delle politiche stenta a decollare nonostante l’attivismo del Centro di ricerca in epistemologia sperimentale e applicata diretta da Matteo Motterlini e di altri studiosi di fama internazionale.

    Negli Stati Uniti Obama ha emesso lo scorso 15 settembre un nuovo ordine esecutivo impegnando tutte le agenzie e i dipartimenti a utilizzare il patrimonio delle behavioural science insights per servire meglio il popolo americano, lo stesso potrebbe realizzare il governo italiano per compiere alcune importanti riforme in atto come quella della pubblica amministrazione.

    Proprio questa è la tesi di Andrea Casu, che con il testo Fare meglio con meno. Nudge per l’amministrazione digitale, in uscita in ottobre per l’editore Franco Angeli nella collana studi politica, propone con una serie di esempi e alcune proposte concrete che mostrano come il ricorso ai nudge potrebbe favorire anche in Italia la realizzazione di un’amministrazione finalmente digitale e il compimento della riforma Madia sulla pubblica amministrazione, approvata dal parlamento nel mese di agosto.

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