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    Escalation nucleare, gli Stati Uniti accelerano l’aggiornamento delle armi atomiche nelle basi Nato in Europa

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 27 Ott. 2022 alle 09:15

    Mentre la Russia minaccia l’escalation nucleare in Ucraina, gli Stati Uniti accelerano i piani di aggiornamento delle bombe nucleari nelle basi Nato in Europa: la mossa prevede la sostituzione delle armi più vecchie con la versione più recente in vari impianti di stoccaggio del Vecchio Continente. A dicembre – spiega Politico, che ha potuto visionare un cablogramma indirizzato al Pentagono e al Dipartimento di Stato – arriveranno le bombe a gravità B61-12 aggiornate per un potenziale utilizzo da parte dei bombardieri e degli aerei da combattimento statunitensi e alleati. Si tratta di ordigni sviluppati inizialmente negli anni ’60, dei quali esistono una dozzina di versioni aggiornate.

    Il programma, che intende sostituire un centinaio di bombe che si trovano attualmente in Germania, Italia, Turchia, Paesi Bassi e Belgio, costerà agli Stati Uniti circa 10 miliardi di dollari. Le migliorie riguardano principalmente l’installazione di un kit di aumento della precisione sull’obiettivo. La nuova versione è anche compatibile per essere equipaggiata aerei da combattimento moderni come i bombardieri B-2 e B-21 e i caccia F-15, F-16, F-35 e Tornado. Sia la Nato che la Russia hanno organizzato inoltre esercitazioni nucleari nell’ultimo periodo: “Steadfast Noon” è il nome dell’operazione degli alleati del Patto Atlantico, dura da oltre una settimana e terminerà domenica, mentre mercoledì il Cremlino ha effettuato una simulazione di difesa da un attacco atomico.

    Il timore di un’imminente escalation ha portato il direttore della Central Intelligence Agency (Cia) Bill Burns a Kiev per incontrare Volodymyr Zelensky e altri funzionari. “Ha ribadito l’impegno degli Stati Uniti a fornire supporto all’Ucraina nella sua lotta contro l’aggressione russa. Inclusa la continua condivisione di informazioni”, ha spiegato un funzionario Usa alla Cnn. Burns ha dichiarato pubblicamente che non ci sono evidenze del fatto che Mosca si stia attivamente preparando a un attacco nucleare, nonostante fonti di intelligence ritengano che il rischio sia ora al livello più alto mai raggiunto dal giorno dell’invasione, complice la controffensiva ucraina che ha messo alle strette Putin.

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