Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Uno stalker ha trascorso 12 ore nella casa di Rihanna

    L'uomo si sarebbe introdotto nella sua casa di Los Angeles, con l'intento di consumare rapporti sessuali con lei

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 15 Mag. 2018 alle 12:01 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:07

    Un uomo di nome Eduardo Leon, di 26 anni, si è introdotto abusivamente nell’abitazione della popstar Rihanna, sognando di poter dormire con lei.

    Nel corso degli ultimi anni più volte la cantante è stata vittima di stalker.

    Come riporta il sito statunitense Tmz, l’uomo si sarebbe introdotto nella sua casa di Los Angeles, con l’intento – come lui stesso ha dichiarato – di consumare rapporti sessuali con lei.

    Lo stalker, arrestato dalla polizia dopo che l’assistente della popstar l’ha scoperto all’interno dell’abitazione, è stato fermato con le accuse di stalking, furto con scasso e violazione di domicilio, con una richiesta di cauzione di 150 mila dollari.

    L’assistente di Rihanna, dopo aver visto che l’allarme dell’abitazione era stato disattivato, ha immediatamente chiamato le forze dell’ordine.

    Fortunatamente, l’uomo non è stato in grado di portare a termine il suo intento, poiché Rihanna non si trovava in casa. Leon sembrerebbe aver comunque “apprezzato l’ospitalità”, tanto da fermarsi all’interno della dimora per un giorno intero, dopo essere riuscito a disattivare l’allarme antifurto e il sistema di sicurezza. 

    Rihanna, che negli ultimi giorni ha fatto parlare per il suo look da “papessa” al MetGala e ha lanciato la sua nuova linea di biancheria intima Savage x Fenty, ha già vissuto diversi drammi simili in passato.

    Nel 2013, un altro persecutore, Jonathan Whooper, ha provato più volte di entrare in casa sua, proclamandosi “il suo futuro marito”. Nel 2014, il senzatetto Kevin Mcglynn le ha inviato lettere e insulti, mentre nel 2016 un uomo le aveva rivolto minacce di morte.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version