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    In Sri Lanka alcuni gruppi buddisti stanno attaccando la minoranza musulmana

    Credit: Anadolu Agency/Afp

    Il paese è caratterizzato da una forte divisione etnica e religiosa. Il governo ha annunciato il coprifuoco per prevenire gli attacchi

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 9 Mar. 2018 alle 11:19 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:13

    In Sri Lanka alcuni gruppi buddisti hanno incendiato negozi, case e ristoranti dei quartieri musulmani della città di Pallekele, nonostante il coprifuoco.

    Una folla inferocita si è radunata con taniche di benzina e sassi per dare fuoco ad alcune case.

    Molti abitanti dell’area intorno alla città di Kandy hanno descritto attacchi del genere che si sono verificati nei giorni scorsi. Il coprifuoco in atto per prevenire simili violenze ha impedito alla gente di uscire di casa, e una forte presenza di polizia e soldati pattuglia le strade.

    Molti musulmani stanno vivendo in un clima di terrore.

    “Non possiamo fidarci dell’esercito e della polizia. Il mio negozio è stato attaccato in loro presenza e non so cosa potrebbe succedere stasera “, ha detto Mohamed Faraz al Washington Post, la cui macelleria è stata saccheggiata.

    Il governo ha ordinato lo stato di emergenza martedì 6 marzo e successivamente ha bloccato i social network.

    Lo Sri Lanka è stato a lungo caratterizzato da un’aspra divisione etnica tra la maggioranza dei cingalesi e la minoranza tamil, che ha alimentato una guerra civile decennale.

    Dalla fine della guerra nel 2009, è cresciuta una frattura religiosa, con l’aumento dei gruppi nazionalisti buddisti che alimentano la rabbia contro la minoranza musulmana con una forte propaganda, a tratti violenta.

    I cingalesi sono prevalentemente buddisti, mentre i tamil sono principalmente indù, musulmani e cristiani.

    “È fondamentale che tutti i leader politici, religiosi e altri leader della comunità condannino la violenza”, hanno detto gli ambasciatori dell’Unione europea in Sri Lanka in una dichiarazione in cui si chiede “un’azione urgente contro i crimini di odio”.

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