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    Caso ex spia russa, l’Ue richiama l’ambasciatore a Mosca

    La decisione di ritirare l'ambasciatore in Russia è avvenuta a margine del vertice tra i leader europei. Credit: Afp

    I leader riuniti per il Consiglio europeo ritengono "altamente probabile" che la Russia sia responsabile di un attacco con gas nervino nel Regno Unito

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 23 Mar. 2018 alle 08:53 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 01:36

    L’Unione europea ha richiamato il suo ambasciatore a Mosca ritenendo “altamente probabile” che la Russia sia responsabile di un attacco con gas nervino nel Regno Unito. Il riferimento è al caso del presunto avvelenamento dell’ex spia russa Sergej Skripal, avvenuto il 4 marzo 2018 a Salisbury, nella contea inglese di Wiltshire.

    Dopo colloqui avvenuti nella serata del 22 marzo 2018, a margine del primo dei due giorni di Consiglio europeo, i leader dei 27 paesi membri hanno convenuto che “non esiste una spiegazione alternativa plausibile”.

    Il primo ministro britannico, Theresa May, aveva detto che l’avvelenamento di Salisbury era “parte di un modello di aggressione russa contro l’Europa”. Mosca nega qualsiasi coinvolgimento nella vicenda.

    L’Unione europea ha affermato che il suo ambasciatore in Russia è stato richiamato “per consultazioni”.

    Sergei Skripal era stato avvelenato con gas nervino insieme alla sua figlia Yulia: entrambi rimangono in condizioni critiche ma stabili.

    La dichiarazione del Consiglio europeo ha aggiunto: “Siamo solidali senza riserve con il Regno Unito di fronte a questa grave sfida alla nostra sicurezza condivisa”.

    In occasione della riunione dei 27 leader, May ha informato i colleghi sulla vicenda, illustrando le prove che Londra dice di avere contro Mosca.

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