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    Ex spia avvelenata con gas nervino, la polizia britannica ha identificato gli aggressori: sono russi

    L'ex spia russa Sergei Skripal

    Sergej Skripal e la figlia Yulia sono stati intossicati con gas nervino lo scorso marzo. La vicenda ha generato una crisi diplomatica tra Russia e Regno Unito

    Di Luca Serafini
    Pubblicato il 19 Lug. 2018 alle 07:49 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:33

    Secondo quanto riferisce la Press association, la polizia britannica ritiene di avere identificato i colpevoli dell’attacco con il gas nervino ai danni dell’ex spia russa, Sergei Skripal, e sua figlia Yulia. Si tratterebbe di cittadini russi.

    “Gli investigatori credono di aver identificato i presunti colpevoli dell’attacco di Novichok attraverso le telecamere a circuito chiuso e hanno fatto un controllo incrociato con i documenti di persone che sono entrate nel paese in quel periodo”, ha spiegato una fonte riportata dall’agenzia, che ha aggiunto che gli investigatori sono “sicuri” che si tratti di russi.


    Il 4 marzo 2018 Sergej Skripal, 66 anni, e la figlia Yulia, 33, sono stati trovati svenuti su una panchina in un parco di Salisbury. I successivi accertamenti hanno rivelato che i due sono stati esposti a una sostanza velenosa, precisamente gas nervino.

    Entrambi si sono poi risvegliati e sono fuori pericolo.

    Fin da subito il Regno Unito ha attribuito la responsabilità dell’aggressione alla Russia, che però ha sempre respinto tutte le accuse. La vicenda ha scatenato una grave crisi diplomatica tra i due paesi.

    Londra ha espulso 23 diplomatici russi e Mosca ne ha cacciati altrettanti britannici.

    Tra il 25 e il 27 marzo 2018 Stati Uniti, Canada, Australia, diversi stati dell’Unione europea, oltre alla Nato, hanno annunciato l’espulsione di diplomatici russi dai rispettivi paesi, attribuendo la responsabilità dell’avvelenamento alla Russia.

    Il 29 marzo 2018 il Cremlino ha annunciato la sua decisione di espellere 150 diplomatici occidentali e chiudere la sede del consolato statunitense a San Pietroburgo.

    Skripal nel 2006 era stato condannato a 13 anni di carcere dalla Russia per aver passato al servizio segreto di intelligence del Regno Unito, in cambio di 100mila sterline, le identità degli agenti segreti russi che lavoravano sotto copertura in Europa.

    Nel luglio 2010 fu uno dei quattro detenuti rilasciati da Mosca in cambio di dieci spie russe arrestate dall’FBI, nell’ambito di uno scambio.

    Skripal aveva ricevuto la grazia dall’allora presidente Dmitry Medvedev, oggi primo ministro, ed era subito volato nel Regno Unito, dove aveva ottenuto asilo politico.

    La svolta nelle indagini arriva in seguito a un secondo avvelenamento da Novichok che ha causato la morte di una 44enne e il ricovero del suo compagno.

    I due sono stati trovati in uno stato di incoscienza dopo essere stati esposti allo stesso agente nervino che aveva avvelenato l’ex spia russa Sergei Skripal e sua figlia.

    L’incidente è avvenuto nella città di Amesbury, a soli 12 chilometri da Salisbury, nel Regno Unito, lo scorso 4 luglio.

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