Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Cosa dicono i sondaggi sulle elezioni nei Paesi Bassi del 15 marzo

    La sfida sembra essere tra il candidato antieuropeista Wilders e il Partito Liberale del premier uscente Mark Rutte

    Di TPI
    Pubblicato il 7 Mar. 2017 alle 17:31 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:27

    Il 15 marzo i cittadini dei Paesi Bassi sono chiamati alle urne per le elezioni politiche. La lotta, secondo gli ultimi sondaggi, sembra essere a due tra l’antieuropeista WIlders e il Partito Liberale del premier uscente Mark Rutte. 

    — Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

    Nei Paesi Bassi vige un sistema elettorale proporzionale puro che porterà, probabilmente, alla formazione di un governo di coalizione. 

    “A poco più di una settimana dal voto non c’è un possibile vincitore chiaro”, ha spiegato a Bloomberg Andre Krouwel, professore di scienze politiche all’università di Amsterdam. Secondo Krouwel ancora il 40 per cento dell’elettorato non ha preso una decisione su chi votare il 15 marzo.

    Undici sono le forze politiche che si presentano alle elezioni. Oltre a Wilders e a Rutte i candidati più forti sono: Sybrand van Haersma Buma (CDA, Appello Cristiano Democratico), Alexander Pechtold (Partito social-liberale dei Democratici66), Lodewijk Asscher (Partito Laburista) e Jesse Klaver (Sinistra Verde).

    I due candidati favoriti sono comunque Mark Rutte (Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia) e Geert Wilders (PVV, Partito per la Libertà). 

    Wilders è il candidato del movimento populista, anti-islamico e anti-europeista. Sostiene la Nexit, ovvero la fuoriuscita dei Paesi Bassi dall’Ue come nel caso della Brexit, e nel suo programma elettorale ha compreso molte misure anti-islam: l’introduzione di una tassa sul velo, il divieto di costruzione di nuove moschee e la messa al bando del Corano.

    Rutte, primo ministro dal 14 ottobre 2010, ha dichiarato di volersi battere con tutte le forze per evitare “l’enorme rischio che il partito di Wilders possa vincere, un’ipotesi concreta e che sarebbe una pessima notizia”.

    Un ruolo chiave, soprattutto al termine delle elezioni, potrebbe ricoprirlo il candidato del Partito Democratico Liberale, Alexander Pechtold: un’europeista convinto che può aspirare a far parte di una eventuale coalizione di governo. 

    Secondo gli ultimi sondaggi pubblicati venerdì 3 marzo 2017, il Partito per la Libertà potrebbe ottenere 25 seggi in Parlamento (in discesa rispetto a una settimana prima) e il Partito Liberale 24. La distanza tra i due principali sfidanti si sta riducendo e anche altri contendenti potrebbero rientrare nella sfida, come i Democratici dati a 21 seggi. 

    Rutte ha dichiarato, durante un dibattito televisivo, che non accetterà di formare una coalizione con il partito di Wilders. 

    Wilders ha sostenuto di essere già il vincitore delle elezioni. Secondo il candidato antieuropeista e anti Islam la discussione è incentrata solo sulle questioni sollevate dal suo partito e tutti i contendenti si muovono in funzione di un’ottica di contrasto alla sua candidatura. 

    Il candidato del PVV si è rifiutato di partecipare a un dibattito televisivo, l’unico tra gli otto candidati più importanti, e ha limitato le apparizioni pubbliche preferendo l’uso di Twitter. 

    — Non restare fuori dal mondo. Iscriviti qui alla newsletter di TPI e ricevi ogni sera i fatti essenziali della giornata

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version