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    Perché alcune persone sono più sole di altre?

    Un team di accademici ha indagato sulla solitudine e sulle ragioni scientifiche che spingono le persone a rimanere isolate dal resto della società

    Di TPI
    Pubblicato il 21 Mar. 2016 alle 17:51 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 03:08

    In un articolo pubblicato sulla rivista Personality and Social Psychology Bulletin, il team della professoressa
    Megan L. Knowles, del Franklin & Marshall College, in Pennsylvania, Stati Uniti, ha indagato
    sulle persone sole e sui motivi che le rendono isolate dal resto della società.

    Come già scoperto da una ricerca del 2015, il dolore che la
    solitudine non voluta può causare non è solo un problema psicologico, ma può
    avere anche un impatto sulla salute fisica, tanto da aumentare il rischio di mortalità
    del 26 per cento, una conseguenza paragonabile alle implicazioni dell’obesità per esempio.

    Ma cos’è che fa sì che le persone rimangano sole, e che
    spesso questa condizione le faccia entrare in una sorta di circolo vizioso
    della solitudine?

    In passato altre ricerche psicologiche avevano sostenuto che
    le persone diventano socialmente isolate a causa delle loro scarse capacità
    relazionali, ma secondo la nuova ricerca, le persone sole conoscono benissimo queste
    capacità, ma quando hanno bisogno di metterle in pratica, si sentono totalmente
    bloccate.

    In un esperimento, Knowles e il suo team hanno testato le capacità
    relazionali di 86 studenti, mostrando loro 24 facce sullo schermo di un
    computer e chiedendo loro di definire l’emozione principale di ogni faccia: rabbia,
    paura, felicità o tristezza.

    Ad alcuni di questi studenti era stato detto che
    si trattava di un esercizio puramente teorico, mentre ad altri è stato detto
    che stavano testando le loro capacità relazionali, e che risultati negativi
    avrebbero evidenziato una difficoltà nel formare e mantenere amicizie.

    Prima di fare il test, tutti gli studenti hanno risposto ad
    alcune domande per stabilire quanto si sentissero soli. Alla fine, gli studenti
    più soli hanno avuto risultati peggiori degli altri solo nei casi in cui gli
    era stato detto che si trattava di un test per misurare le proprie capacità
    relazionali, mentre negli altri casi hanno perfino fatto meglio dei loro compagni “meno
    soli”.

    Le persone sole sarebbero quindi in grado di prestare
    maggiore attenzione ai segnali emotivi, proprio a causa del loro desiderio di
    integrarsi con gli altri. Il loro problema nell’approccio con il prossimo è
    quindi più una questione di ansia da prestazione.

    Voler fare una buona
    impressione a tutti i costi in qualche contesto sociale può quindi risultare d’ostacolo
    aumentando il rischio di non riuscire nel proprio intento, e far sì che le
    proprie capacità relazionali non vengano messe a frutto.

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