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    So che sei un criminale

    Nuove tecnologie potrebbero rendere il lavoro della polizia una passeggiata

    Di Gualtiero Sanfilippo
    Pubblicato il 9 Ott. 2013 alle 10:00 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 09:06

    Nuove tecnologie contro la criminalità. La partita tra forze dell’ordine e il crimine organizzato non è ancora finita, siamo ancora nel secondo tempo e sembra che i primi vogliano far scendere in campo delle innovazioni che possano colpire al cuore dei malviventi.

    The Week ne parla in un suo articolo e fa riferimento al film “Minority Report”. In quel lungometraggio Steven Spielberg mette in serie difficoltà Tom Cruise che viene incastrato per atti criminali che non ha commesso. I precogs, la polizia futurista del film, deve scovarlo perché è certa che lui sia il colpevole. Ne è certa perché utilizza delle tecnologie particolari che gli permettono di prevedere quando e come un individuo commetterà un reato. Nel film, la criminalità diminuisce nel 99,8 per cento in cinque anni, mentre nella realtà siamo ben lontani da quelle cifre e anche se passasse un secolo, è impensabile immaginare un rovesciamento del genere.

    A meno che nuove tecnologie non entrino a far parte del quotidiano delle forze investigative. Innovazioni come le telecamere onniscienti che San Francisco ha già installato nel sistema di metropolitane della città, queste possono identificare i criminali o i terroristi in base alle loro azioni, prima che un crimine abbia effettivamente avuto luogo. Queste telecamere sono state attrezzate con un faretto rosso che illuminerà il potenziale trasgressore.

    Nel breve periodo, queste telecamere verranno aggiornate con l’aggiunta di un nuovo dispositivo, ovvero il riconoscimento facciale. Il BOSS (Ottica biometrica di riconoscimento facciale) individua e riconosce qualsiasi persona del globo. Si è parlato anche di FAST (Future Technology Screening Attribute) che è un sistema di sorveglianza progettato per percepire le intenzioni cattive in base al cambiamento dei segni vitali di un individuo come la frequenza cardiaca, temperatura e i modelli respiratori, tenendo in forte considerazione il linguaggio del corpo. Secondo alcuni test di laboratorio questo prodotto a un tasso di precisione pari al 70 per cento.

    Infine, potrebbe essere introdotto un computer capace di esaminare delle variabili dei casi criminali come la posizione geografica, il casellario giudiziario e la tempistica degli attentati, in modo tale da prevedere dove e quando saranno commessi nuovi reati, ma soprattutto da chi.

    Ovviamente, sono numerose le critiche: “La sorveglianza di massa suggerisce che ognuno di noi è inaffidabile – ha detto Clive Norris, professore di criminologia -. Raccogliere dati sulle persone dando per scontato che ognuno sia un potenziale criminale significa promuovere un messaggio: che non ci si può fidare dei cittadini”. Ma alle critiche, i difensori del progetto rispondono che questi software agiscono e selezionano le persone per “comportamento sospetto” e non agiscono subito suggerendo l’arresto, come in “Minority Report”.

    La linea che separa la fantascienza dalla realtà è molto labile. Mai come oggi, la stiamo costeggiando.

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