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    Gli esplode la sigaretta elettronica in bocca: 24enne muore sgozzato

    William Brown

    Succede in Texas, ma Willia Brown non è la prima vittima

    Di Cristiana Mastronicola
    Pubblicato il 7 Feb. 2019 alle 19:40 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:34

    La sigaretta elettronica gli esplode tra le labbra e ne provoca la morte. È successo lo scorso 27 gennaio, a Fort Worth, Texas. Protagonista della tragedia è un ragazzo di 24 anni, William Brown.

    Secondo quanto raccontato dal Washington Post, il ragazzo aveva appena acquistato la sigaretta elettronica e si trovava ancora in auto quando ha deciso di accenderla. Alla prima boccata di vapore, la sigaretta gli è letteralmente esplosa tra le labbra. Le schegge di metallo e plastica l’hanno colpito violentemente.

    William ha avuto il tempo e la prontezza di scendere dall’auto e chiedere aiuto. Il 24enne si è appoggiato al cofano della vettura, ma per lui non c’era più nulla da fare. Il giovane si è accasciato a terra e ha perso i sensi.

    Trasportato d’urgenza in ospedale, William è stato immediatamente ricoverato. Quando i medici l’hanno visitato hanno compreso subito che cosa era successo: l’esplosione aveva provocato la recisione dell’arteria della carotide, che, a sua volta, aveva portato a un ictus. L’arteria della carotide era stata recisa da un “trauma penetrante dovuto all’esplosione della penna vaporizzatore”.

    Per tre giorni William Brown è rimasto attaccato ai macchinari, poi si è spento.

    William faceva l’elettricista, proprio come il padre e il nonno. A raccontare la sua storia al Washington Post è Steve Brown, padre del 24enne, che con il figlio ha lavorato a lungo,e hanno lavorato fianco a fianco.

    “Era un ragazzo davvero dolce”, ha detto Steve Brown. Tra due settimane William avrebbe compiuto 25 anni. “Non siamo mai stati due giorni di seguito senza parlarci negli ultimi 25 anni”, ha detto ancora il padre, distrutto dal dolore.

    La morte assurda di Brown non è la prima causata dall’esplosione di una sigaretta elettronica. A maggio del 2018, un uomo è stato ucciso dopo che la sua sigaretta è esplosa come una granata in casa, appiccando un incendio.

    Secondo uno studio pubblicato da Tobacco Control, negli Stati Uniti sono stati registrati più di 2mila esplosioni di sigarette elettroniche e ustioni, dal 2015 al 2017.

    Sul caso è intervenuta Anafe (Associazione nazionale produttori fumo elettronico aderente a Confindustria). “Le sigarette elettroniche commercializzate in Italia, così come i liquidi, sono prodotti estremamente sicuri, sottoposti ai più attenti test di sicurezza e conformità del prodotto. Prima di essere immesse sul mercato infatti sono sottoposte e devono superare test di conformità
    elettrica e compatibilità elettromagnetica ed ottenere il marchio CE”, si legge in un comunicato.

    “Quanto accaduto è un caso isolato, sul quale tuttavia è bene fare piena luce a tutela anzitutto dei consumatori”. “Con ogni probabilità si è trattato di un prodotto non a norma la cui commercializzazione non è consentita in Italia. Le sigarette elettroniche oltre ad essere prodotti estremamente sicuri sono – così come sottolineato da gran parte della comunità scientifica, a cominciare dalle autorità sanitarie della Gran Bretagna – del 95 per cento meno rischiose per la salute rispetto alle sigarette tradizionali”.

    Sul caso si è espressa anche l’azienda Fontem Ventures, produttrice di myblu® la sigaretta elettronica più venduta nelle tabaccherie italiane (*68% di quota di mercato, dati Nielsen): “Con riferimento alla notizia ripresa dai media internazionali e nazionali riguardante lo scoppio della batteria di una sigaretta elettronica che avrebbe causato la morte di un ragazzo in Texas, negli Stati Uniti, Fontem Ventures intende rassicurare tutti i consumatori italiani in merito all’assoluta sicurezza dei propri dispositivi”.

    “Le sigarette elettroniche e tutti i liquidi commercializzati in Italia a marchio blu myblu® sono prodotti sottoposti ai più stringenti standard di sicurezza e alle dichiarazioni di conformità previste dalla normativa europea”, ci tiene a precisare Fontem Ventures.

    “Il dispositivo al centro di un evento così tragico, per il quale ci auguriamo vengano fatti i più rigorosi controlli affinché non si verifichino più casi simili, non può essere in alcun modo assimilato a prodotti come myblu ®, frutto di un lungo e rigoroso processo di ricerca e sviluppo. Ciò ha permesso a Fontem Ventures di affermarla anche nel mercato italiano come l’alternativa maggiormente praticabile, efficace e semplice al fumo tradizionale, come accertato da autorevoli studi scientifici”.

    “A una sigaretta elettronica, come certificato dall’agenzia britannica Public Health, è infatti associato il 95 per cento in meno di sostanze tossiche rispetto a una sigaretta tradizionale. Studi condotti da Fontem Ventures sui propri prodotti porterebbe questa percentuale al 99 per cento”, così conclude la nota.

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