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    Sfregiate con l’acido

    Nelle ultime settimane nella città iraniana di Isfahan almeno 25 ragazze hanno subito aggressioni. Una di loro è morta

    Di Elsa Pasqual
    Pubblicato il 27 Ott. 2014 alle 02:26 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:09

    “Mi aiuti, la supplico”, dice Soheila Jorkesh, una studentessa iraniana sfigurata in volto per l’acido, che si è rivolta al ministro della Sanità del suo Paese, Hassan Hashemi. “Ho bisogno di un’operazione per salvare la vista del mio occhio sinistro. La prego di fare qualcosa.”

    Soheila era al volante della sua auto, quando un uomo in sella a una motocicletta con una scusa qualunque le ha fatto abbassare il finestrino e le ha versato dell’acido addosso. “Nessuno sapeva come aiutarmi, ho dovuto attendere quarantacinque minuti prima che arrivasse l’autoambulanza”, ha raccontato all’Irna, l’agenzia di stampa stampa iraniana.

    Prima dell’attacco subito da Soheila, la stessa identica sorte è toccata ad altre ragazze. Nelle ultime settimane, 25 donne iraniane sono state vittime di attacchi con l’acido, una delle quali ha perso la vita. Le aggressioni sono avvenute nell’area di Isfahan, una delle principali mete turistiche del Paese, circa 450 chilometri a sud da Teheran.

    Le dinamiche dei singoli episodi sono simili tra loro: le ragazze sono state assalite in strada da uomini a bordo di motociclette, armati di secchi contenenti acidi molto potenti. 

    Questi episodi di violenza, che al contrario dell’India e del Pakistan non sono molto frequenti in Iran, sono avvenuti in concomitanza con l’approvazione di una nuova legge che tutela chi agisce per correggere i comportamenti delle persone non congrui con i valori islamici. Il decreto è stato accettato dal Parlamento iraniano, ma non è ancora diventato legge a tutti gli effetti. 

    LEGGI Le donne che si ribellano all’acido (Il video e la storia)

     

    Per questa ragione, sebbene le autorità non si siano ancora espresse riguardo ai moventi delle aggressioni, molti residenti di Isfahan speculano che questi attacchi abbiano a che fare con la tendenza di alcune donne a portare hijab striminziti o abiti troppo attillati. 

    Il presidente Hassan Rouhani ha sostenuto di voler prendere le distanze dalla nuova bozza legge perché offre alle frange più faziose della popolazione la possibilità di agire “come guardiani della moralità del Paese”.

    Inoltre, ha dichiarato che il suo governo sta facendo di tutto per opposi a questa bozza, contrariamente agli altri centri di potere come il Parlamento e la magistratura, che sono dominati da una maggioranza conservatrice e che quindi non hanno nessuna intenzione di ritirare la normativa.

    La scorso 22 ottobre, a Isfahan sono scesi in piazza circa 2,000 iraniani per protestare contro le violenze sulle donne. Gli aggressori sono stati paragonati all’Isis e i manifestanti hanno dichiarato di essere del tutto contrari a “propagare la virtù con l’acido”. 

    Molte donne iraniane temono ancora per la propria sorte. “Ora, quando cammino per strada ho paura, tengo sempre stretta a me la borsa in modo che possa coprirmi la faccia se mi dovessero tirare dell’acido”, ha riferito la 19enne residente a Isfahan, Morvarid Moshtahgian. 

     

     

     

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