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    Sesso per sopravvivere

    A New York quasi 300 adolescenti senzatetto della comunità LGBT offrono favori sessuali pur di passare la notte in un letto caldo

    Di Ludovico Tallarita
    Pubblicato il 4 Mar. 2015 alle 10:41 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 08:08

    Quasi 300 adolescenti senzatetto sono costretti per via del freddo inverno newyorchese a offrire prestazioni sessuali in cambio di una notte passata al caldo.

    È quanto emerge da uno studio dell’Urban Institute, un think-tank con base a Washington D.C. che si pone come obiettivo quello di migliorare la qualità e l’efficacia delle politiche sociali negli Stati Uniti.

    “Il sesso è la loro unica risorsa per la sopravvivenza”, così scrivono i ricercatori dell’Urban Institute, che per tre anni hanno seguito le sorti di 287 giovani LGBT a New York.

    Secondo l’Urban Institute gli adolescenti “non hanno accesso ai servizi più basilari, tra cui abitazioni dove poter trovare riparo, anche a breve termine, opportunità lavorative, sicurezza alimentare e assistenza sanitaria”.

    Per queste ragioni, all’interno della comunità LGBT si è creato un vero e proprio mercato che prevede favori sessuali in cambio di soldi, telefoni cellulari, sigarette, oppure un semplice riparo per la notte.

    Ryan, un giovane transessuale la cui storia è stata raccontata dal New Yorker, ha sette clienti fissi, che incontra ogni settimana, e nove che invece frequenta saltuariamente.

    Se la persona sembra gentile e mentalmente stabile, Ryan è pronto a offrire prestazioni sessuali in cambio dell’opportunità di dormire in un letto.

    “A volte riesco a far finta, addirittura a convincermi che sto facendo sesso con una persona di mia scelta”, racconta Ryan, che puntualmente scivola fuori dagli appartmenti degli sconosciuti prima che faccia giorno.

    Secondo Rachel Aviv, giornalista del New Yorker che ha seguito da vicino la vita della comunità LGBT, fino al 40 per cento dei senzatetto negli Stati Uniti potrebbero essere gay, lesbiche, bisessuali o transessuali.

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