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    I servizi segreti degli Stati Uniti sconsigliano l’utilizzo degli smartphone Huawei

    Il direttore dell'Fbi, Chris Wray, ha parlato davanti al Comitato dell'Intelligence del Senato dei rischi per la sicurezza delle telecomunicazioni

    Di Gianluigi Spinaci
    Pubblicato il 16 Feb. 2018 alle 12:59 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:22

    I capi della Cia, dell’Fbi, dell’Nsa, insieme ad altri tre funzionari dei servizi segreti , hanno invitato i cittadini statunitensi a non utilizzare gli smartphone delle società cinesi Huawei e Zte.

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    Il direttore dell’Fbi, Chris Wray, parlando al Comitato dell’Intelligence del Senato, ha dichiarato: “Siamo profondamente preoccupati per i rischi che derivano dal consentire a qualsiasi azienda o ente che è legata a governi stranieri che non condividono i nostri valori di acquisire posizioni di potere all’interno delle nostre reti di telecomunicazioni”.

    “Ciò fornisce la capacità di esercitare pressione o controllo sulla nostra infrastruttura di telecomunicazioni”, ha detto Wray.

    “Fornisce la capacità di modificare o sottrarre intenzionalmente informazioni. E fornisce la capacità di condurre uno spionaggio non rilevato”, la conclusione del numero uno del bureau.

    Non si è fatta attendere la replica di Huawei.

    In risposta alle dichiarazioni dei funzionari dell’intelligence statunitense, un portavoce dell’azienda cinese ha dichiarato: “Huawei è a conoscenza di una serie di attività governative statunitensi apparentemente finalizzate ad inibire le attività di Huawei nel mercato statunitense”.

    “Huawei gode della fiducia di governi e clienti in 170 paesi in tutto il mondo e non pone rischi di cybersecurity più elevati di qualsiasi altro fornitore, condividendo come facciamo catene di approvvigionamento e capacità produttive globali comuni”, ha concluso il rappresentante della società”.

    Huawei ha cercato di entrare nel mercato degli Stati Uniti negli ultimi tempi.

    Un tentativo risultato fallito dopo che si era instaurata una partnership con la compagnia telefonica statunitense At&t, che però si è successivamente tirata indietro dall’accordo.

    Zte ha rilasciato una dichiarazione dove sostiene che la società “prende sul serio la sicurezza informatica e la privacy” e che rimane un “partner fidato” per i fornitori e i clienti statunitensi.

    “Come società quotata in borsa, ci impegniamo a rispettare tutte le leggi e le normative vigenti negli Stati Uniti, a collaborare con i vettori per il rispetto di rigidi protocolli dei test e ad aderire ai più alti standard di business”, ha affermato un portavoce Zte.

    Di fronte al Comitato dell’Intelligence del Senato, i capi dei servizi segreti hanno elogiato le società di telecomunicazioni statunitensi per la loro resistenza nei confronti degli approcci delle concorrenti cinesi nei loro confronti.

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