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    Sempre più stretto

    Madrid vuole imporre una tassa di 50 euro ai veicoli che attraversano la frontiera di Gibilterra. Il governo dell'isola si infuria

    Di Elena Prodi
    Pubblicato il 5 Ago. 2013 alle 17:18 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:14

    Fabian Picardo, primo ministro di Gibilterra, accusa la Spagna di comportarsi “come la Corea del Nord“, in seguito alla proposta del ministro degli Esteri Garcia-Margallo di imporre una tassa di 50 euro per l’ingresso e l’uscita dei veicoli alla frontiera.

    Una simile tassa rappresenterebbe un costo punitivo per i cittadini pendolari di Gibiliterra, che si recano regolarmente in Spagna per lavoro. L’imposta andrebbe così a colpire ogni giorno 30 mila viaggiatori, tra cui anche 10 mila cittadini spagnoli che lavorano nei negozi, alberghi e bar dell’isola.

    García-Margallo ha giustificato la scelta dicendo che i proventi potrebbero essere utilizzati per aiutare i pescatori spagnoli danneggiati dall’installazione nell’area di alcune scogliere artificiali, volute dalle autorità della Rocca proprio per contenere i pescherecci provenienti dalla Spagna. Secondo il ministro degli esteri è necessario un giro di vite sui controlli al confine per frenare il contrabbando e riciclaggio di denaro sporco.

    “Le cose dette dall’onorevole Garcia-Margallo sono dichiarazioni che ci si aspetterebbe più dalla Corea del nord che da un partner dell’Ue”, è il commento tagliente di Picardo alla proposta spagnola durante un’intervista al programma Today della Bbc Radio 4.

    Il premier dell’isola non tenta la conciliazione con il governo spagnolo ma rincara le ostilità affermando che “l’inferno si congelerà” prima che le autorità di Gibilterra rimuovano le scogliere artificiali di cui Madrid si lamenta.

    La festa è finita” controbatte Garcia-Margallo riferendosi alle troppe concessioni fatte al governo dell’isola negli anni passati, e promette una linea più dura nei confronti di Gibilterra. La Spagna sta infatti considerando di inasprire i provvedimenti chiudendo il suo spazio aereo ai voli diretti verso Gibilterra, tanto da destare le preoccupazioni del governo inglese.

    Il parlamentare inglese del partito conservatore Philip Davies ha definito “patetiche” le iniziative spagnole e ironizza: “Sapevo che la loro economia era in difficoltà, ma questo vuol dire essere disperati”.

    I costi di frontiera violerebbero la libertà di circolazione delle persone, uno dei principi fondamentali per la creazione dello spazio comune interno all’Unione europea. Tuttavia, Gibilterra è una dipendenza d’oltremare del Regno Unito, e non fa parte dello spazio europeo. La Spagna gode quindi del diritto di mantenere i controlli di frontiera nei confronti dei territori inglesi.

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