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    Questo è il momento più pericoloso per il mondo da 30 anni a questa parte

    Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg durante la visita alla base militare di Tapa in Estonia. Credit: Ints Kalnins

    Il capo della Nato ha detto: “Oggi è tutto meno prevedibile e dobbiamo affrontare diverse minacce, provenienti da più fronti, allo stesso tempo”.

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 9 Set. 2017 alle 14:04 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:40

    Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ritiene che il mondo di oggi sia più pericoloso di quanto non lo sia stato negli ultimi trent’anni, a causa della imminente mobilitazione di circa 100mila soldati russi al confine orientale dell’Unione europea e della crisi nucleare nella penisola coreana.

    Parlando in un’intervista al quotidiano britannico The Guardian durante una visita ai soldati britannici nella base militare di Tapa, in Estonia, Stoltenberg si è detto preoccupato soprattutto per le crescenti minacce per l’Alleanza atlantica, cioè della coalizione dei paesi occidentali creata in funzione anti-russa durante la guerra fredda, che ha dato vita alla Nato, provenienti da “diversi fronti”.

    Quando il giornalista del Guardian ha chiesto a Stoltenberg se ricorda un momento più pericoloso per il mondo durante la sua carriera trentennale, il capo della Nato ha detto che in questo momento storico tutto è meno prevedibile e dobbiamo affrontare diverse minacce, provenienti da più fronti, allo stesso tempo.

    “Abbiamo la proliferazione di armi di distruzione di massa in Corea del Nord, il terrorismo, l’instabilità, e abbiamo una Russia più risoluta. È un mondo più pericoloso”, ha detto.

    Il segretario generale, in particolare, ha fatto riferimento all’esercitazione militare congiunta di Russia che si terrà dal 14 al 20 settembre e che vedrà probabilmente la presenza di numerosi soldati in Bielorussia, un paese alleato di Mosca che confina con l’Ucraina e con tre paesi membri della Nato: Polonia, Lituania e Lettonia.

    Inoltre, Stoltenberg ha espresso preoccupazione per le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord, anche se non ha condannato l’iniziativa del presidente statunitense Donald Trump, che ha promesso “furia e fiamme” contro le minacce di Pyongyang e per questo è stato accusato da alcuni di aver esacerbato le tensioni nel paese.

    L’esercitazione Zapad 2017

    A partire da giovedì 14 settembre, per sei giorni i soldati russi e bielorussi parteciperanno a quella che sarà probabilmente la più grande esercitazione militare di Mosca dalla Guerra Fredda, Zapad 2017.

    Circa 100mila soldati, personale di sicurezza e funzionari civili si raduneranno nel Mar Baltico, nella parte occidentale della Russia, in Bielorussia e nell’exclave di Kaliningrad. Tutto senza la supervisione degli osservatori necessari secondo i trattati internazionali.

    L’esercitazione Zapad 2017 ha provocato preoccupazione in alcuni paesi perché i soldati russi saranno presenti in Bielorussia, un paese che confina con Ucraina, Polonia, Lituania e Lettonia.

    Lo scorso 7 settembre il generale russo Valery Gerasimov, ha incontrato il presidente del comitato militare Nato Petr Pavel, per rassicurarlo sull’esercitazione in programma, come riportato dall’agenzia di stampa russa Interfax. Gerasimov ha detto a Pavel che l’evento ha natura puramente difensiva e non mira a raggiungere alcun paese terzo.

    Sempre secondo l’agenzia russa, il rappresentante ufficiale del ministero della Difesa Igor Konashenkov il 9 settembre ha smentito le dichiarazioni della ministra della Difesa tedesca Ursula von der Leyen, secondo cui alle esercitazioni Zapad 2017 prenderanno parte 100mila soldati russi.

    Le tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord

    Per quanto riguarda le minacce nordcoreane, che sono incrementate da quando Pyongyang ha lanciato un missile balistico che ha sorvolato il Giappone, Stoltenberg ha detto che sosterrà gli sforzi per trovare “una soluzione politica e negoziata”, e che allo stesso tempo comprende e supporta “il messaggio militare che è stato messo in atto nella regione da Corea del Sud e Giappone, perché loro hanno il diritto di difendersi”.

    “Hanno il diritto di rispondere quando vedono azioni molto aggressive”, ha detto Stoltenberg, aggiungendo di essere favorevole alla presenza dei militari statunitensi nella penisola coreana.

    La Corea del Nord ha annunciato domenica 3 settembre di aver testato con successo un’arma nucleare che potrebbe essere caricata su un missile balistico a lungo raggio. Pyongyang ha detto di aver testato una bomba a idrogeno miniaturizzata, un dispositivo più potente di una bomba atomica.

    Quattro giorni dopo Seul ha schierato le ultime quattro piattaforme di lancio del sistema anti-missilistico statunitense THAAD, progettato per proteggere la Corea del Sud dalle minacce crescenti provenienti da Pyongyang.

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