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    Brasile, “Via le fonti, stop alle lezioni sulla diversità etnica”: come cambiano i libri di scuola con Bolsonaro

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 11 Gen. 2019 alle 13:46 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:25

    Il pugno duro del neo eletto presidente del Brasile Jair Bolsonaro passa anche dall’educazione. Ecco le cose che propone di cambiare nella scuola brasiliana:

    Cosa è previsto – Nel decreto inserito tra i 17 ordini esecutivi firmati dal presidente Bolsonaro nel suo primo giorno al Planalto c’è scritto che “viene eliminato anche l’obbligo di inserire richiami alla non violenza contro le donne”. Il governo ha ritirato il provvedimento solo dopo che “Estado de São Paulo” ne ha dato notizia

    Leggi anche: “Il discorso di Bolsonaro – Da oggi ci liberiamo del socialismo”

    Libri trasformato – Il tentativo è quello di modificare gli standard di selezione dei libri di testo nelle scuole elementari pubbliche, adattandoli ai canoni culturali del nuovo governo brasiliano: cancellando con un colpo di spugna la valorizzazione delle diversità etniche del paese, la valorizzazione della figura della donna, e abbassando l’asticella della qualità accademica dei testi.

    L’inchiesta che blocca tutto – Se le modifiche non fossero state denunciate dalla giornalista Renata Cafardo sul suo blog su “Estado de São Paulo”, già a partire dal prossimo anno scolastico agli alunni delle scuole elementari di tutto il paese, si sarebbero trovati una scuola del tutto sradicata.

    La più grave modifica richiesta –  Tra le modifiche apportate al testo, la rimozione del requisito che obbligava che le illustrazioni riflettessero adeguatamente “la diversità etnica della popolazione brasiliana, la pluralità sociale e culturale del paese”. Lampante la differenza tra il documento originale nel quale si impone di “Promuovere positivamente la cultura afro-brasiliana, la storia, la quilombola, le popolazioni indigene e le popolazioni rurali“; e il documento firmato da Bolsonaro dove le parole “quilombola” e “popolazioni indigene e popolazioni rurali” non apparivano più.

    Stop appena in tempo – Dopo la diffusione della notizia che ha spinto il ministero ad annullare la misura, mentre in tanti hanno gridato allo scandalo, gli editori non sono stati per nulla colti di sorpresa. Già prima dell’insediamento di Bolsonaro, gli editori avevano mostrato preoccupazione per la politica sui libri di testo del nuovo governo.

    Gli insegnanti avrebbero dovuto raccontare agli alunni anche il regime del 1964, anno del golpe di stato che aprì a un periodo di dittatura militare durato fino al 1985. Questo avverrà mai?

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