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    Covid, scienziato Usa trova le prime sequenze del virus: “Cancellate su richiesta dei ricercatori cinesi”

    Credit: Ansa
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 24 Giu. 2021 alle 15:35 Aggiornato il 24 Giu. 2021 alle 15:39

    La ricerca delle origini del virus Sars-Cov-2 si arricchisce di una nuova scoperta: un ricercatore americano del Fred Hutchinson Cancer Research Center, di nome Jesse Bloom, afferma infatti di aver identificato dati che contengono sequenze del virus che risalgono all’inizio dell’epidemia di Covid-19 a Wuhan e che sarebbero state rimosse deliberatamente dall’archivio delle sequenze dei National Institute of Health (Nih) americani. Lo riporta il Wall Street Journal.

    Bloom sostiene di aver recuperato i file cancellati da Google Cloud e ricostruito le sequenze parziali di 13 virus dei primi tempi dell’epidemia. Secondo lo studioso, un gruppo di ricercatori cinesi avrebbe raccolto campioni di virus dai primi malati di Covid-19 a Wuhan, pubblicato le sequenze virali sulla banca dati americana Sequence Read Archive e poi le avrebbe rimosse qualche mese più tardi “per nasconderne l’esistenza”.

    Lo scienziato afferma di aver chiesto ai ricercatori cinesi dell’ospedale universitario Renmin di Wuhan le ragioni per cui hanno rimosso i dal database americano, ma senza ottenere risposta. Il Nih, dal canto suo, ha spiegato che le sequenze sono state rimosse su richiesta del ricercatore cinese, che aveva spiegato che le informazioni sulle sequenze erano state aggiornate e sarebbero state pubblicate su un’altra banca dati.

    Per alcuni ricercatori, scrive Jon Cohen sul sito di Science, queste notizia rinforzano i sospetti sul fatto che la Cina avesse qualcosa da nascondere sulle origini della pandemia, mentre per molti altri si tratta di un fuoco di paglia, perché i ricercatori cinesi hanno pubblicato successivamente le informazioni sul virus in una forma diversa e le sequenze di virus ora recuperate aggiungono ben poco a ciò che già si sa sulle origini di questo coronavirus.

    Bloom, che studia da tempo l’evoluzione virale, spiega che “l’analisi filogenetica di queste sequenze cancellate nel contesto di dati esistenti accuratamente annotati suggerisce che le sequenze del mercato dei frutti di mare di Huanan che sono al centro del rapporto congiunto Oms-Cina non sono pienamente rappresentative del virus che circolava a Wuhan all’inizio dell’epidemia. Invece, il progenitore delle sequenze conosciute di Sars-CoV-2 conteneva probabilmente tre mutazioni relative al virus del mercato, che lo rendevano più simile Sai ‘parenti’ coronavirus del pipistrello“.

    “Non credo che questo rafforzi né l’origine del laboratorio né l’ipotesi della zoonosi” afferma, “Penso che fornisca ulteriori prove che questo virus probabilmente circolava a Wuhan prima di dicembre, certamente, e che probabilmente abbiamo un quadro non completo delle sequenze dei primi virus”. Bloom è uno dei venti scienziati che lo scorso maggio hanno pubblicato sulla rivista Science un articolo in cui si criticava in modo diretto il rapporto dell’Oms, per aver ritenuto “estremamente improbabile” che il virus SARS-CoV-2 fosse fuggito da un laboratorio.

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