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    Il primo sindaco musulmano di una capitale europea

    Sadiq Khan, figlio di un immigrato conducente di bus, ha scritto la storia divenendo primo cittadino della capitale britannica

    Di TPI
    Pubblicato il 7 Mag. 2016 alle 16:25 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:17

    Primo sindaco musulmano di Londra. Primo sindaco musulmano di una capitale europea. Primo sindaco musulmano di una metropoli in occidente.

    Il 6 maggio 2016 Sadiq Khan, deputato del partito laburista britannico con origini pachistane, ha scritto la storia divenendo il nuovo sindaco di Londra, la più importante città in Europa.

    Khan, 45 anni, figlio di un immigrato conducente di bus, ha avuto la meglio sul conservatore 41enne Zac Goldsmith, ottenendo il 57 per cento dei consensi contro il 43 per cento del secondo.

    Goldsmith, figlio di un finanziere miliardario, è stato criticato duramente dai suoi compagni di partito per aver incentrato buona parte della sua campagna elettorale proprio sulla religione e sull’etnia del nuovo primo cittadino di Londra, e sui suoi presunti legami con gli estremisti. 

    Nei giorni cruciali a ridosso del voto, Goldsmith ha firmato un editoriale sul Daily Mail con il titolo: “Questo giovedì vogliamo davvero consegnare la città migliore al mondo a un partito laburista che crede che i terroristi siano suoi amici?”.

    Khan, avvocato per i diritti umani, è parlamentare britannico presso il seggio di Tooting, nel sud di Londra, dal 2005. Ha sette fratelli. Una volta, in occasione del giuramento di lealtà di fronte alla regina Elisabetta, ha portato il Corano anziché la Bibbia.

    La vittoria di Khan rappresenta anche un buon auspicio per il segretario del Labour britannico, il radicale Jeremy Corbyn.

    In effetti, la fiducia riposta in Corbyn lo scorso anno, nominato a capo del centro-sinistra nel Regno Unito, ha contribuito considerevolmente al trionfo di Khan come candidato sindaco per la capitale prima e come primo cittadino poi.

    Ciononostante Khan ha criticato il suo stesso partito per i commenti anti-semiti di alcuni laburisti, tra cui l’ex sindaco Ken Livingstone (in carica dal 2000 al 2008, prima del dimissionario Boris Johnson, conservatore).

    Forse proprio per il suo tentativo di distanziarsi da alcune politiche di partito, Khan è riuscito a ottenere un successo non immediatamente atteso. 

    Inoltre, è giusto analizzare con molta cautela il voto di Londra, capitale multi-etnica globale, e non considerarlo come lo specchio di un pensiero omogeneo di tutto il Regno Unito. Il resto del paese, con buone probabilità, non avrebbe votato con lo stesso distacco a favore del laburista musulmano. 

    Tanto che, nello stesso giorno, in occasione delle elezioni amministrativenel resto del paese il Labour ha perso diversi seggi.

    A favore del matrimonio gay, convinto europeista e sostenitore della campagna per la permanenza del Regno Unito all’interno dell’Ue, Khan ha promesso di voler tornare a unire Londra, divisa e pervasa da un clima di odio e paura.

    Khan vuole trasformare la capitale britannica, che ospita otto milioni di abitanti – di cui 1 milione di musulmani – in una città accogliente con costi accessibili, dalle abitazioni ai trasporti.

    Khan ha anche promesso che sarà un sindaco a favore degli imprenditori e porterà avanti una politica di tolleranza zero nei confronti dei crimini d’odio, come per esempio quelli incentrati sulla discriminazione d’ogni genere.

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