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    L’ambasciatrice Usa alla Nato: “Dichiarare la Russia sponsor del terrorismo potrebbe essere controproducente”

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 28 Nov. 2022 alle 17:17

    Inserire la Russia nell’elenco dei Paesi “sponsor del terrorismo” al momento “non è necessario”, e potrebbe addirittura diventare “controproducente”: lo ha spiegato in un briefing online l’ambasciatrice americana alla Nato, Julianne Smith, a pochi giorni dall’approvazione del Parlamento europeo di una risoluzione sull’argomento. Da Washington ritengono che un passo in questa direzione “potrebbe inibire od ostacolare la possibilità di portare assistenza umanitaria in Ucraina e grano fuori dall’Ucraina”. Mentre l’obiettivo degli Stati Uniti è concentrarsi “sulle sanzioni, sull’individuare modalità per aggiungerne altre contro Putin ed esponenti del governo e del regime e strade per introdurre pressioni all’economia russa”, ha spiegato Smith alla vigilia della riunione dei ministri degli Esteri dell’Alleanza atlantica di Bucarest.

    In quel meeting verrà esaminata anche la questione dell’assistenza militare dell’Iran alla Russia: “È una questione di cui si è parlato in passato – ha affermato Smith – e di cui si continuerà a parlare collettivamente”. Sui negoziati di pace la posizione degli Usa è chiara: “Sono nelle mani del Presidente ucraino Volodymir Zelensky. Lasciamo a lui la parola su se e come presentarsi a un tavolo. Vogliamo solo fare in modo che l’Ucraina e Zelensky siano nella posizione più forte per quando i negoziati ci saranno. Ma al momento non c’è nessuna indicazione che la Russia voglia negoziare, ma comunque è un tema nelle mani degli ucraini, di Zelensky”. In ultimo, su un eventuale ingresso dell’Ucraina nella Nato, Smith ha detto che “le porte dell’Alleanza atlantica rimangono aperte, la questione dell’allargamento rimane un tema di discussione fra i Paesi che aspirano ad entrare e i Paesi Nato, e la Russia non ha diritto di veto in queste discussioni”.

    “Il focus della Nato – ha concluso l’ambasciatrice – è quello di continuare a condividere una valutazione comune su quello che accade sul terreno in Ucraina, riaffermare la nostra unità di fronte agli ucraini, e fare in modo che individualmente forniamo assistenza alle forze ucraini, oltre che trovare modalità appropriate per cui la Nato possa unirsi per fornire parte del supporto non letale così cruciale ora, in questo inverno di continui attacchi contro le infrastrutture”.

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