Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Russia, nuova stretta sui diritti: approvata legge che inasprisce le pene per la “propaganda Lgbt”

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 27 Ott. 2022 alle 13:55

    Pene inasprite per quella che Mosca definisce “la propaganda Lgbt, la propaganda della pedofilia” e per “la promozione di informazioni che incoraggiano il cambio di genere tra gli adolescenti”: è il chiaro indirizzo dato dalla Duma di Stato, la Camera bassa del Parlamento russo, con l’approvazione in prima lettura di una legge che vieterà di parlare e fare informazione su rapporti sessuali “non tradizionali” in tutto il Paese, inclusi i media, internet, la pubblicità, ma anche il cinema e la letteratura. Sanzioni pecuniarie fino a 5 milioni di rubli (più di 8omila euro) per chi “promuove” figure del mondo Lgbt+, raddoppiate per la pedofilia.

    Per quanto riguarda i non russi che infrangono questa legge su territorio russo, la multa può arrivare fino a 400mila rubli, ed è previsto anche l’arresto fino a 15 giorni o la deportazione. Un provvedimento che ha visto un larghissimo consenso parlamentare: sono 400 infatti i deputati che si sono fatti avanti come autori del disegno di legge, tra loro anche Vyacheslav Volodin, presidente della Camera, che – citato dalla Tass – ha dichiarato: “Per quanto riguarda la seconda lettura, possono essere presentati emendamenti che inaspriscono le norme proposte, e li prenderemo in considerazione. Dovremmo fare di tutto per proteggere i nostri figli e coloro che vogliono vivere una vita normale. Tutte le altre cose sono peccato, sodomia, oscurità”.

    Con questa riforma, la Russia inasprisce i criteri stabiliti in una legge del 2013 già duramente criticata dalle organizzazioni per i diritti umani. Prevede inoltre l’introduzione di un automatismo che limiti l’accesso dei bambini alla fruizione di informazioni nell’ambito della comunità Lgbt+ attraverso il divieto di circolazione dei programmi televisivi e radiofonici. Il testo dovrà ora essere vagliato dal Consiglio della Federazione, l’equivalente del “Senato” russo, prima di arrivare sul tavolo del presidente Vladimir Putin per la definitiva approvazione, che pare ormai scontata.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version