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    Usa, in bilico la posizione del viceministro della Giustizia Rosenstein, l’uomo che supervisiona il Russiagate

    Credit: SAUL LOEB/AFP/Getty Images

    Rosenstein incontrerà Trump alla casa Bianca giovedì. Secondo il New York Times avrebbe proposto di intercettare il presidente

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 24 Set. 2018 alle 19:49 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 23:39

    È in bilico la posizione di Rod Rosenstein, il viceministro della giustizia americano.

    Secondo quanto riportato da alcuni media, avrebbe presentato a voce le sue dimissioni al capo di gabinetto della Casa Bianca, John Kelly. Rosenstein ha agito così perchè “si aspetta di essere licenziato” dopo l’uscita di un articolo sul New York Times nel quale si sostiene che avrebbe suggerito di registrare le conversazioni con il presidente Donald Trump e di ricorrere al 25esimo emendamento della Costituzione per rimuoverlo dall’incarico. Entrambe le affermazioni sono state smentite dal diretto interessato.

    Secondo quanto affermato dalla portavoce Sarah Huckabee Sanders, Rosenstein non ha rassegnato le sue dimissioni e con il presidente Trump “ha discusso a lungo le recenti notizie”.  Dal momento che il Tycoon è all’assemblea generale dell’Onu,  i due “s’incontreranno giovedì”.

    La Casa Bianca ha confermato che l’incontro avverrà il 27 settembre e ha sottolineato che “su richiesta del viceministro della Giustizia Rod Rosenstein, lui e il presidente Trump hanno avuto un’estesa conversazione per discutere delle recenti notizie”.

    L’uscita del viceministro, che è il supervisore dell’inchiesta sul Russiagate, avrebbe ripercussioni immediate sulle indagini che dirigeva dopo l’auto ricusazione nel 2016 del ministro della giustizia Jeff Session che, come membro della campagna del presidente, aveva avuto contatti con i russi. Trump potrà infatti rimpiazzarlo con una persona di sua fiducia, controllando così più da vicino le indagini sul Russiagate del procuratore speciale Robert Mueller.

    Il viceministro della Giustizia è da mesi al centro degli attacchi e delle critiche di Trump, che l’accusa di non difenderlo dall’inchiesta del Russiagate che Rosenstein coordina. Secondo un consigliere di Trump citato dal Washington Post, le dimissioni di Rosenstein sarebbero state al centro di discussioni riservate per tutto il weekend.

    La tensione tra Trump e Rosenstein non è mai dimiuta. Lo scorso 2 febbraio, nello Studio Ovale della Casa Bianca, quando un cronista aveva chiesto al presidente se aveva intenzione di licenziarlo, Trump aveva risposto: “Questo lo vedrete presto”.

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