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    L’artista afghana che dipinge solo con l’uso della bocca

    Robaba Mohammadi affetta da paralisi alle braccia e alle gambe, sogna di esporre i suoi dipinti nelle principali gallerie d'arte in giro per il mondo

    Di TPI
    Pubblicato il 23 Ago. 2016 alle 15:22 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:49

    Robaba Mohammadi ha 16 anni e un sogno nel cassetto: tenere mostre d’arte in giro per il mondo. Ma i suoi quadri mostrano tutti una particolarità, non tanto nei soggetti ritratti quanto nella tecnica impiegata: Robaba è nata con una paralisi parziale di tutti e quattro gli arti, per questo non è in grado di controllare le mani e i piedi tranne alcune dita del piede. L’unico mezzo per dipingere di cui dispone è la sua bocca.

    Nata in una famiglia poverissima nella provincia meridionale di Ghazni, in Afghanistan, all’età di tre anni Robaba si trasferì con i genitori a Kabul. La speranza per la famiglia Mohammadi era quella di poter ottenere un’adeguata assistenza medica per la loro figlia affetta da disabilità. Ma i risultati non furono quelli sperati. 

    Gran parte della sua esistenza Robaba l’ha trascorsa in solitudine. “Ogni mattina vedevo i miei fratelli e le mie sorelle andare a scuola. Dicevo a me stessa che anche io da grande avrei acquisito tante conoscenze, come la scrittura e lo studio, visto che non ero in grado nemmeno di scrivere il mio nome”. 

    “Ero depressa e piangevo due o tre volte al giorno”. Nonostante la sfortuna di nascere con una disabilità così grave, Robaba non si è mai data per vinta, scoprendo di essere dotata di un talento naturale: il disegno. 

    Meno di due anni e mezzo fa, la ragazza afghana ha iniziato a disegnare servendosi della bocca. Esercitandosi ogni giorno, con una matita serrata fra le labbra, Robaba è riuscita gradualmente a riprodurre animali, oggetti e persone in maniera sempre più dettagliata. La tecnica maggiormente usata per realizzare i suoi soggetti è il chiaro-scuro. 

    Ci sono voluti 15 mesi per riuscire a tenere la matita fra le labbra, senza che questa cadesse ogni volta per terra, e per riuscire a ritrarre soggetti in maniera sempre più precisa, passando dai semplici uccelli ai ritratti di fiori e persone.

    “Ero sempre sola e volevo trovare un modo per trascorrere il tempo”, ha raccontato la giovane artista afghana a Reuters. Attualmente Robaba vive in una casa famiglia alla periferia di Kabul. “Ora desidero che la mia passione si trasformi in una professione”, ha ribadito la giovane seduta al centro della stanza inondata di luce e con un cavalletto piazzato accanto. 

    Ogni tanto le capita di commettere qualche errore, qualche piccola sbavatura e lì cominciano le difficoltà nell’impugnare una gomma da cancellare. Anche su questo aspetto Robaba si sta esercitando a tenerla stretta in bocca e a non farla scivolare al suolo, stringendola con i denti. 

    Intenta a perfezionare il ritratto di un agente di polizia afghano, Serajuddin Afghan Mal, conosciuto dalla comunità locale per aver disinnescato numerosi ordigni esplosivi improvvisati, lasciati lungo la strada dai Taliban. Si tratta del suo primo vero incarico come disegnatrice professionista, commissionatele da un membro del parlamento afghano colpito dalla sua storia personale raccontata su una TV locale. 

    Grazie alle sue opere, Robaba sta guadagnando pian piano una modesta fama, soprattutto come simbolo di una speranza incrollabile. Con la sua arte, la disegnatrice afghana spera di poter rispecchiare al meglio l’immagine del suo paese, l’Afghanistan, flagellato da una guerra che dura da quindici anni e dalla presenza dei Taliban. 

    E se all’inizio per Robaba il disegno è stata una risposta a una vita di frustrazione e solitudine, ora invece sogna di esporre i suoi dipinti nelle principali gallerie d’arte del mondo. 

    “Ho iniziato a disegnare sui fogli di un quaderno di scuola rubato a una delle mie sorelle, che nascondevo sotto il tappeto per non farmi scoprire. Avevo provato a disegnare con un piede, ma non ci sono riuscita, allora mi sono detta che l’unico mezzo che avevo a disposizione era la bocca. Ha funzionato”, ha raccontato ancora Robaba, mentre è intenta a disegnare lo schizzo di una colomba segno di pace. 

    Ha impiegato 20 minuti per realizzarlo e quando l’ha terminato, la colomba presentava un’ala rotta. “Volare con un’ala rotta è arte”, ha scritto sopra il dipinto, prima di rivolgere il suo sguardo oltre la finestra e sognare di poter conquistare il resto del mondo con la sua di arte. 

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